Di Francesco carica: «Sarà una battaglia»

06/05/2018 alle 14:05.
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IL TEMPO (E. MENGHI) - Dal Liverpool al Cagliari, da a Pavoletti: c’è un abisso tra l’avversario a cui la Roma ha saputo tenere testa in semifinale di sfiorando un’altra clamorosa rimonta dopo quella centrata contro il e quello che sfiderà stasera alla Sardegna Arena, ma teme le conseguenze del post sogno infranto. Le caratteristiche dei Reds hanno costretto i giallorossi a correre parecchio, l’importanza della partita e la parziale rimonta hanno prosciugato le energie mentali di una squadra che ora più che mai ha bisogno di fare uno scatto vincente in campionato, perché siamo agli sgoccioli della stagione e l’obiettivo principale è vicinissimo: «Dobbiamo essere i primi a qualificarci, poi chi chiuderà al 4° posto tra e Lazio non mi interessa. Dobbiamo pensare di fare 6 punti, e prima di tutto ai 3 di Cagliari». Per la medaglia di bronzo della Serie A basterebbe vincere 2 gare su 3 tra rossoblu, e . L’incognita è la condizione psico-fisica dei giocatori, provati dalla doppia sfida con il Liverpool: «Siamo – rivela il tecnico – in un momento delicato, abbiamo tante situazioni borderline, alcuni sono affaticati e dovrò valutarli. Abbiamo consumato tante energie, questa cosa mi fa paura e mi preoccupa il fatto di fare le scelte giuste. Deve scendere in campo una squadra che avrà nelle gambe e nella testa la forza di vincere, o quantomeno di lottare contro un’altra che si gioca la salvezza». si aggrappa al che nelle ultime uscite ha funzionato, la Roma viene da 3 successi consecutivi in campionato (non ne fa 4 di fila da novembre), e a quel senso di appartenenza che è venuto fuori assieme all’orgoglio romanista, una volta asciugate le lacrime: «la prima cosa che si deve avere quando si va a sposare la Roma. Quello che mi piace adesso è che la squadra ha il desiderio di fare la partita sempre, non è passiva, è questo quello che voglio. Il Cagliari ha necessità di fare punti ed è da sempre un campo ostico. Sarà una partita durissima, dal punto di vista fisico e dell’impatto emotivo. Loro sono in ritiro da più giorni, ci aspettiamo una vera battaglia e siamo pronti ad affrontarla con le nostre armi: la prima è il gioco, poi la determinazione, perché ci saranno contrasti durissimi». All’Olimpico contro i sardi la vittoria era arrivata solo al 95’ con un gol di molto contestato e per è stato il secondo successo in carriera nei precedenti coi rossoblu, battuti solo una volta ai tempi di . Il Cagliari, in realtà, non supera la Roma in casa da più di sei anni (febbraio 2012, 4-2) e nelle ultime sette sfide i giallorossi sono imbattuti. Quest’anno il formato trasferta ha portato più punti (36) di quello casalingo (34), un’arma in più per il tecnico pescarese, che si è già guadagnato la conferma in panchina, ma vuole la ciliegina sulla torta: «L’aspetto più positivo di questo momento è che le mie parole e quelle della società sono un copia-incolla. Tutti quanti vogliamo crescere. Qualcuno ha parlato del contratto, io sono sereno e ho il desiderio di continuare qui, al momento opportuno ci sederemo. Avendo fatto qualcosa di positivo, sarebbe giustissimo dare seguito ad un percorso e non smantellare la rosa. Però adesso l’obiettivo primario è raggiungere la ». Prima il terzo posto, poi la firma sul futuro.