IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Under, tira la bomba. Stavolta, una bombetta, ma sempre da tre. Settimo gol in campionato, più uno in Champions. Otto. Il turchetto Cengiz mette la firma sulla stagione, sulla partecipazione alla prossima Coppa dei Campioni. Dall'inverno alla primavera, tutto nella seconda parte. «In quel periodo sono cambiato: un'altra persona», ammette il turco. Che ha la faccia pulita e il piede sporco, alla Montella (citando Di Francesco). Sporco come spietato, non si perde in fronzoli. Mira, tira e boom: gol. Quasi sempre reti di potenza mista a tecnica, così a Udine, così col Benevento, così la sua prima perla a Verona. Il ragazzino cresce, peccato per quella serata storta di Liverpool dove, diciamocelo, l'ha vista poco ed è scomparso dentro la sua età di fanciullo.
LO STRETTO INDISPENSABILE - A Cagliari ha fatto pochino, ma resta ed è gonfio d'oro: il gol della vittoria. «Sono molto contento. Era una partita importante e sono felice per il gol, un bel gol. Voglio continuare così anche il prossimo anno. Devo ringraziare i miei compagni, abbiamo lottato insieme fino all'ultimo minuto, vogliamo continuare così. Vittoria sofferta? L'abbiamo preparata bene, siamo a un punto dalla Champions ma con la Juve vogliamo vincere (lo ha detto anche Nainggolan, che dei bianconeri è nemico, ndi) e andare fino in fondo. E' stata una vittoria meritata. Noi ci siamo difesi altrettanto bene, il Cagliari ci ha dato fastidio con le palle alte ma abbiamo retto. Il bilancio della mia stagione? Non tocca a me darmi un voto. Io mi fido molto di me stesso, sennò non sarei arrivato qui e la Roma non mi avrebbe preso. Io cerco di fare sempre qualcosa in più di partita in partita e voglio continuare su questa strada anche l'anno prossimo». Un bel caratterino, il ragazzo.