IL MESSAGGERO (R. SALVI) - Un’Inter sprecona fallisce ancora una volta il sorpasso al terzo posto sulla Roma e si fa scavalcare dalla Lazio. In casa del Torino dell’ex Walter Mazzarri i nerazzurri perdono 1-0: decisivo il gol di un altro ex (interista e romanista), Ljajic. Una sconfitta pesante e in qualche modo inattesa che rischia di compromettere la corsa Champions della squadra di Luciano Spalletti. Ironia della sorte, l’Inter non prendeva gol da cinque gare e si ferma appena Handanovic ne incassa uno. Fa discutere la panchina di Rafinha. Il brasiliano è quel talento che riesce a unire le idee del centrocampo al cinismo che dovrebbe avere sotto porta l’attacco. Così perso uno dei suoi migliori interpreti, l’Inter diventa troppo prevedibile. Se a tutto questo si uniscono gli er- rori davanti a Sirigu, ecco che abbiamo la sintesi della partita nerazzurra. Tanta corsa, ottime occasioni, zero gol. Ancora una volta Icardi e compagni mandano all’aria la possibilità di sorpassare la Roma, come era già successo mercoledì nel recupero del derby contro il Milan. In questo ultimo mese di campionato nessuno può sbagliare perché i punti persi rischiano di essere rimpianti.
CUORE GRANATA - Certo, non ci sono soltanto gli errori interisti. Il Torino è ben messo in campo: Mazzarri disegna il 3-4-1-2 affidando tutto a Ljajic, che quest’anno ha vissuto una stagione troppo altalenante. Lui è uno dei tanti ex di questa partita e forse è pure quello che più di tutti vorrebbe una vendetta sul campo. Forse addirittura anche più di Mazzarri: la sua avventura all’Inter era finita con l’esonero del 14 novembre 2014, nella settimana della sosta. Una modalità mai gradita dal vulcanico toscano. Sta di fatto che quasi quattro anni dopo riesce a prendersi una bella rivincita, ma guai a parlare di traguardo europeo. La vittoria del Torino arriva anche grazie alla reattività di Sirigu, bravissimo a non lasciarsi sorprendere all’11’ da un cross insidioso di Cancelo con tanto di pallonetto debole e innocuo di Perisic e al 13’ quando l’ex portiere del Psg manda in angolo una girata di Icardi sempre su cross del ter- zino portoghese. Oltre a Sirigu, Mazzarri può ringraziare anche De Silvestri che gioca una delle migliori gare della stagione ed è proprio lui a servire Ljajic, autore del vantaggio al 36’.
CAPOVOLGIMENTI -Nella ripresa il Torino è più agguerrito nel primo quarto d’ora. Al 9’ Handanovic deve salvare l’Inter dal naufragio, quando De Silvestri devia in acrobazia una punizione dalla sinistra di Ljajic. Al 12’ fa tutto Ansaldi, bravo a consegnare a Ljajic la palla del 2-0. Il diagonale di sinistro del serbo finisce fuori di poco sul secondo palo. L’Inter è in difficoltà. In mezzo non fa girare il pallone come in altre occasioni e sugli esterni è sempre in inferiorità numerica. Così al minuto 14 Spalletti manda in campo Rafinha rchiamando in panchina un indisponente Candreva. Il brasiliano dà subito imprevedibilità alle manovre offensive nerazzurre. Al 15’ Sirigu respinge un colpo di testa di Skriniar, ma la vera occasione dell’Inter capita al 25’, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla arriva a Rafinha. Il brasiliano ci prova di sinistro, ma colpisce il palo. L’Inter non riesce proprio a pareggiare e ad esultare è il Torino di Mazzarri. Con tanto di stretta di mano finale con il rivale Spalletti già diventata virale sul web: «Walter ha sempre timore, anche quando vince».