Finora all’Olimpico, in questo torneo, non ci è riuscito ancora nessuno. Né l’Atletico Madrid (che comunque è quello che ci è andato più vicino di tutti) né tutte le altre che ci hanno provato subito dopo (Chelsea, Qarabag e Shakthar Donetsk). La porta di Alisson, finora, in Champions è rimasta inviolata, almeno tra le mura amiche. E per cercare stasera l’impresa gigantesca di far fuori il Barcellona dai quarti di finale bisognerà partire proprio da lì, dalla porta inviolata. Perché segnare tre reti ai blaugrana sembra già quasi come scalare l’Everest, (...). È chiaro che detta così la cosa sembra anche facile, andando a tenere conto solo dei numeri di Champions. Poi, però, c’è tutto il resto e cioè una difesa che non sempre ha offerto garanzie massimali, anzi. Ad iniziare proprio dalle ultime prestazioni, se si tiene conto che nelle ultime due partite la Roma ha incassato 6 gol (tra Barcellona e Fiorentina) e che subisce gol da tre partite consecutive, se si tiene anche conto dell’1-1 di Bologna. (...). Monchi, ad esempio, è uno che ci crede e ha già trovato il modo di esporlo («Ricordiamoci che finora in casa in Champions non abbiamo mai preso gol e che un 3-0 lo abbiamo già rifilato al Chelsea», ha detto nella pancia del Camp Nou). Di Francesco ha invece chiarito ieri il concetto. Così: «La fase difensiva deve essere fatta al meglio, anche quando siamo dall’altra parte. Da una grande fase difensiva mi immagino e mi auguro anche una grande prestazione offensiva». E magari il 3-0 potrebbe nascere anche così.
(gasport)