C'erano tutti a Liverpool, tifosi di ogni risma, anche pregiudicati con il divieto di espatrio. (...) Sono tutti arrivati a destinazione, ma non tutti sono riusciti ad entrare ad Anfield, pizzicati senza biglietto o con tagliando falso. Pazienza, a questa gente più che sostenere la Roma importava sfidare i nemici del Liverpool, (...), poter raccontare di non aver indietreggiato un metro di fronte ai temutissimi hooligan. (...) Circa duecento particolarmente agitati, almeno un'ottantina molto pericolosi, pochi sul totale ma troppi per essere considerati solo cani sciolti: sono i dati che i nostri poliziotti avevano fornito ai colleghi inglesi sugli ultrà romanisti in arrivo a Liverpool. D'altronde, bastava scorrere i precedenti dell'ultimo decennio tra romanisti e inglesi per farsi un'idea: botte, bastonate, puncicate, aggressioni, assalti nei pub, (...). Eppure, notano non senza perplessità le nostre autorità, a Liverpool c'erano pochi poliziotti a presidiare i punti più sensibili della città, quelli dove si temevano incroci tra le due tifoserie (...). Il grosso stazionava all'ingresso del settore ospiti, per consentire un afflusso sicuro ai circa ai tremila tifosi. Dentro il settore, raccontano, regnava l'autogestione (...). Fuori, battaglie e scaramucce di 150 ultrà di curva Sud e Nord. Filippo Lobardi, 21 anni, Daniele Sciusco, due dei 13 aggressori di Sean Cox: entrambi ultrà noti, tanto che sono stati gli agenti della Digos a riconoscerli nei video e a prelevarli dallo stadio, (...). Gli incidenti di Liverpool non modificano il piano di sicurezza che Questura e Prefettura stanno apportando per il ritorno del 2 maggio. L'allerta sarebbe stata comunque massima. Ciò non toglie che è aumentata la preoccupazione. Ieri mattina i rappresentanti del Viminale hanno fatto il primo punto con i dirigenti dell'Uefa, domani saranno tutti riuniti in un vertice di sicurezza che coinvolgerà le autorità locali e i funzionari dei due club. (...).
(gasport)