In attesa del secondo miracolo sul campo, Roma dovrebbe festeggiarne uno ancora più importante e sbalorditivo: un presidente che non usa il bilancino del farmacista, in bilico tra sofismi ed eufemismi, per prendere a Pallottate gli ultrà killer. (...) Mentre la capitale frigge per il ritorno col Liverpool, Pallotta dice che della partita gli importa poco, che gli importa l’angoscia per il tifoso dei Reds in coma, che tutto questo rovina la reputazione di Roma e della Roma, che questo clima gli ricorda precisamente la simpatica tradizione della mafia. (...) Ciò che i criminali tolgono alla Roma, Pallotta lo restituisce. Si chiama dignità.
(corsera)