IL TEMPO (A. AUSTINI) - Urla, occhi incredubili, foto, selfie, video, malori, salti, balli, sorrisi, lacrime. Una notte che nessun romanista dimenticherà mai, che fosse uno dei 57mila spettatori allo stadio o le altre migliaia che hanno seguito la partita più bella dell’ultimo trentennio abbondante per i giallorossi. Non poteva mancare stavolta Pallotta, in piedi in tribuna a soffrire 94 minuti accanto a Tonino Tempestilli, dopo una giornata vissuta tra il pranzo con Sir Alex Ferguson e Maldini, gli incontri coni dirigenti e il consigliere Baldini, le bordate sul nuovo stadio e la promessa che «Alisson resterà qui a lungo ed entro un paio di mesi faremo tre-quattro annunci sugli sponsor».
Intanto gli introiti Champions saliranno a 100 milioni e la Roma sarà la squadra a guadagnare di più quest’anno. Macchisenefrega di tutto questo, adesso. La Roma ha eliminato il Barcellona dalla Champions rimontando tre gol, tanti quanti le squadre che nella storia sono riuscite a recuperare un passivo simile. «Quando siamo andati sotto 4-1 al Camp Nou - dice Pallotta - ho pensato fossimo stati sfortunati, ci mancavano due rigori. Stasera una partita incredibile, mai vista una Roma giocare con questa padronanza: li abbiamo completamente dominati». E se non fosse finita qui? «Nessuno credeva ce l’avremmo fatta dopo l’andata e li abbiamo riportati sulla terra. Perché non pensare di poter fare lo stesso nelle prossime tre partite?».
De Rossi ha giocato una vita per vivere una serata così. Ha lanciato Dzeko, segnato il rigore, pressato e giocato ogni pallone conla testa. Non vale un trofeo, ma cancella tante delusioni del passato. «Una delle più belle vittorie di sempre, immaginate da soli quello che proviamo - racconta Daniele - per qualsiasi squadra sarebbe un trionfo ma per noi particolarmente per la dimensione che ha sempre avuto la Roma. È qualcosa di incredibile, adesso va fatto un passo in più. Prima della partita ero quasi commosso vedendo lo stadio pieno che ci credeva. Ai compagni ho detto che se ci credevano loro dovevamo anche noi senza non farcela sotto». Dzeko è incredulo come tutti: «Mai visto il Barcellona così in difficoltà, nessuno credeva in noi. E invece il bello deve ancora venire: vogliamo la finale». Nainggolan sogna insieme a lui: «È il premio per tutto quello che abbiamo fatto finora».