IL TEMPO - Eppure un vantaggio la Roma stasera ce l’ha eccome. Piccolo eh, ma pur sempre un vantaggio: quello di avere tutto e tutti contro. Dai Bookmaker che non accettano più puntate sul successo del Barcellona se non sul numero di gol che i giallorossi incasseranno nella sfida di Champions contro la squadra più forte del mondo. Ai pronostici degli addetti ai lavori che non danno praticamente chance alla squadra di Di Francesco troppo più debole sulla carta sotto tutti gli aspetti: la qualità complessiva e quella dei singoli; l’abitudine a disputare partite di questo tipo tra le otto migliori d’Europa; l’imbattibilità di un Camp Nou quasi tutto esaurito sul quale il Barça quest’anno non ha mai perso. Non era casuale l’euforia con la quale l’ambiente catalano aveva appreso la notizia del sorteggio di Nyon: «Bon Bon Roma» titolava il Mondo Deportivo all’indomani dell’urna svizzera paragonando il club giallorosso a un cioccolatino da scartare con calma e gusto dai formidabili uomini di Valverde.
E così molto probabilmente sarà stasera quando gli undici giallorossi scenderanno in campo con un solo unico obiettivo: far ricredere tutti, provare a dimostrare, in primis a loro stessi, che se sono arrivati fin qui qualcosa vorrà pur dire. Con la testa sgombra, senza i fantasmi del passato, proprio perché non hanno nulla da perdere: leggeri. Contro tutto e tutti, controvento, contro pronostico, contro il treno del dolore che anche stavolta l’accompagna in giro per l’Europa. In tribuna, ma ancor prima attorno a improbabili tavoli: vecchi ubriaconi assieme a giovani leoni (altro che spie). Tutto all’insegna di una sostenibile leggerezza del non essere. Sperando che possa bastare: sicuramente, una prova d’orgoglio, basterà a Di Francesco per poter andar fiero dei suoi