Il calcio è quello sport meraviglioso dove, per una notte, Lapadula ti fa più paura di Messi. Probabilmente è nel Dna della Roma di Eusebio Di Francesco: cammina sui pezzi di vetro in campionato e vola in Champions League libera e felice. Ieri sera, ad esempio, la squadra giallorossa si è complicata la vita nel modo più assurdo contro un Genoa che, per un’ora, era sembrato disposto a fare da comparsa, con il difensore marocchino El Yamiq al debutto assoluto in serie A e una serie di scelte anche in vista di Genoa-Verona della prossima giornata, la partita che dovrebbe sigillare una salvezza che è già da tempo in tasca. (...) l Genoa, del resto, non è mai una squadra banale nella storia della Roma. A Marassi, l’8 maggio 1983, la Roma conquistò il suo secondo scudetto. E c’era il Genoa, all’Olimpico, il 28 maggio scorso, quando uno stadio intero pianse per l’ultima partita di Francesco Totti, al termine di una partita vinta 3-2 con un gol di Perotti in pieno recupero che ha permesso ai giallorossi di qualificarsi direttamente per la Champions League. (...) Ieri, nel finale, si è rischiato un altro psicodramma, con la Roma che sembrava fare apposta a non segnare il 3-1 e la Lazio che rimontava la Fiorentina per tenere aperta una lotta per il terzo-quarto posto sempre più avvincente. Alla fine, la cosa più bella della serata sono stati gli applausi dell’Olimpico a Giuseppe Rossi.
(corsera)