IL MESSAGGERO (D. MAGLIOCCHETTI) - Inzaghi punta diritto alla Champions. E dopo aver superato il derby lo fa con ancora più forza. «Non ci dobbiamo più nascondere, se siamo lì non è un caso, ci mancano sei partita per conquistare l'obiettivo stagionale, un traguardo a cui nessuno credeva, ma io sì», le parole dell'allenatore che sembrano tanto un'ulteriore carica ai suoi giocatori. La paura di ritornare in campo dopo la batosta col Salisburgo e di vedere una squadra un po' stanca e ancora un po' scioccata era tanta, ma il tecnico l'aveva nascosta bene alla vigilia. La risposta in campo è stata eccezionale, con i biancocelesti che hanno anche rischiato di battere la Roma. «Non è che ci sia molto da dire premette tronfio il tecnico abbiamo fatto una prestazione di livello con una squadra che è in semifinale di Champions e che ad inizio stagione era più accreditata di noi. Tranne l'infilata di Peres e gli ultimi dieci minuti, con quella traversa di Dzeko, non abbiamo rischiato molto. Sono contento perché ho un gruppo di calciatori fantastico che mette anima e cuore in ogni partita e questo spirito è venuto ancora più fuori quando eravamo in dieci perché abbiamo continuato ad attaccare».
LA RINCORSA - Salisburgo è passata, adesso in testa c'è solo la voglia di qualificarsi in Champions. Un traguardo a cui Inzaghi ha sempre creduto sin dalle prime fasi del ritiro. «Chi sta meglio per lo sprint Champions? In campo ho visto bene la mia squadra. In difesa, a parte qualche rischio, sono stati tutti bravi. La Roma mi ha fatto i complimenti. L'anno scorso avevamo diciassette punti in meno. Oggi ce la giochiamo nelle ultime sei partite. Nonostante la perdita di giocatori importanti, tutti ci davano da ottava posizione l'estate scorsa. Non è stato così. Abbiamo giocato più partite di tutte le nostre rivali. Ma quando c'è un obiettivo davanti come quello dell'Europa che conta, la fatica non c'è più. E vedrete che questi ragazzi daranno l'anima per arrivare in Champions e regalare una grande soddisfazione ai nostri fantastici tifosi». Ed è proprio quello che è avvenuto contro la Roma, perché non era semplice affrontare il derby dopo quanto avvenuto in Europa League giovedì scorso e in una settimana dove la Roma aveva eliminato il Barcellona. «Si, è vero non era facile, ma la Lazio crede tantissimo nelle sue possibilità e contro la Roma l'abbiamo dimostrato per l'ennesima volta. Sono cinquanta partite che questi ragazzi mi entusiasmano per spirito e dedizione. Credo che per la gente sia lo stesso. La Supercoppa, le partite di campionato, siamo solo usciti ai quarti di Europa League malamente. Abbiamo fatto un grande cammino, faccio i complimenti ai ragazzi. Ora non resta che fare l'ultimo passo, quello più importante di tutti».
LE SCELTE - Ha sorpreso qualche decisione durante il derby, soprattutto quella di Felipe Anderson, uno dei più pericolosi della Lazio. «Anche Luis Alberto non era contento di stare in panchina ha affermato Inzaghi -, ma io devo fare delle scelte e mettere in campo la formazione migliore. Sono davvero felice per come Felipe abbia interpretato la gara e per quello che sta facendo. Ha capito cosa voglio da lui e di occasioni ne avrà ancora tante perché sta bene e si vede sul terreno di gioco».