IL TEMPO (M. VITELLI) - I tifosi della Roma che hanno partecipato alla trasferta di Liverpool per seguire la squadra nella storica semifinale d’andata di Champions League accusano la polizia locale di non averli protetti abbastanza e rigettano gli attacchi di essere stati loro a provocare. Sull’altro fronte, i supporter dei Reds parlano di aggressioni subite e di timori per il return-match che si terrà nella capitale il 2 maggio. La diatriba dialettica sta riempiendo il web, come è accaduto ieri sul profilo Twitter di Football Italia, un sito che racconta il calcio italiano ed europeo utilizzando la lingua inglese. «Così i romanisti avrebbero avuto paura di un cinquantatreenne disarmato? I soliti chiacchieroni italiani, cercassero un’altra scusa», scrive un tifoso dei Reds. «Un testimone ha raccontato che il povero Sean era solo quando è stato attaccato, perché la stampa italiana continua a raccontare bugie?» s’interroga un altro. C’è anche chi si affida ai numeri. «Nessun tifoso del Liverpool è stato arrestato in questa stagione», è il post dell’ennesimo fan dei Reds che si sente colpevolizzato ingiustamente. Le accuse arrivano anche a questo giornale reo, secondo alcuni, di voler alimentare tensioni in vista della gara di ritorno. «Non è corretto creare in- giustificati allarmismi», è una delle frasi più ricorrenti.
Poi c’è chi prova anche ad ironizzare, forse per cercare di stemperare un po’ il clima troppo infuocato. Postando la foto che ritrae Roberto Pruzzo e Bruno Conti mostrare il dito medio di fronte allo stemma del Liverpool un tifoso scrive: «Eh già, la polizia è stata davvero cattiva...». Altri supporter inglesi cercano di dimostrare la loro buonafede ricordando che «nelle precedenti gare europee disputate ad Anfield non ci sono stati incidenti». Ovviamente, essendo un profilo in lingua inglese, non si sono registrate le risposte dei tifosi giallorossi che, probabilmente, avrebbero altrettante cose da dire per argomentare le proprie ragioni. In giro per il web, infatti, si leggono racconti di attimi di paura per i rischi corsi passando nei pressi dei pub frequentati dai supporter del Liverpool, della scarsa presenza della polizia e della sua inadeguatezza nell’organizzazione e nell’evitare che le due tifoserie si trovassero pericolosamente vicine fuori dallo stadio nei minuti immediatamente antecedenti l’inizio della partita. La speranza, e l’augurio, è che il 2 maggio tutto vada per il meglio, con i fan impegnati solo nel tifare la propria squadra. Questo si che sarebbe il risultato migliore, quello del campo a questo punto passa inesorabilmente in secondo piano.