Tutti i giocatori del mondo vogliono giocare in Champions League, a maggior ragione se l’avversario è il Barcellona. Il problema, per la Roma, è che l’andata dei quarti di finale contro i blaugrana è finita 4-1 per Messi & company e che Roma-Barça del 10 aprile cade tra due gare di campionato: domani contro la Fiorentina e il 15 derby contro la Lazio. Due partite fondamentali per difendere il terzo/quarto posto, cioè la qualificazione alla prossima Champions League. (...) Così, che fare? Prima ipotesi: risparmiare i migliori per il campionato e schierare in Champions una robusta dose di riserve. Seconda ipotesi: turnover contro la Fiorentina e i titolari in campo contro Barça e Lazio, visto che passano comunque cinque giorni e che i biancocelesti giocheranno in Europa League, a Salisburgo, giovedì. Nel primo caso: si va contro la volontà di molti giocatori («Finché il cuore batte, qui si combatte!» ha twittato ieri Federico Fazio), si mortifica chi ha comprato il biglietto per il Barça e si dà un messaggio poco «internazionale». Nel secondo: la rimonta è praticamente impossibile; il bene della squadra conta più di quello del singolo; le energie vanno centellinate. Nainggolan e Cengiz anche ieri si sono allenati a parte. Nessuna possibilità di recuperare il turco prima del derby e anche il Ninja va maneggiato con cura. (...).
(corsera)