IL TEMPO (A. AUSTINI) - Che strana vigilia di derby. Poca tensione, niente atmosfera solenne, la testa da un’altra parte, ad Anfield precisamente, dove anche ieri il Liverpool (3-0 al Bournemouth, trentesimo gol in Premier di Salah e infortunio a Lovren) ha dimostrato di poter disintegrare qualsiasi avversario a forza di attaccarlo a mille all’ora per 90 minuti. Tocca ancora una volta a Di Francesco riportare i pensieri della sua Roma al posto giusto. Ha convinto i giocatori che si poteva rimontare tre gol al Barça, adesso deve far capire alla squadra quanto conti questa sfida alla Lazio. «Vale doppio- sottolinea il tecnico - più di tre punti perché c’è in palio la Champions del prossimo anno. Dobbiamo essere bravi tutti a trattare tutte le partite allo stesso modo e ben venga un derby perché si prepara da solo dal punto di vista motivazionale. Noi euforici e loro depressi dopo l’eliminazione in Europa? Me lo auguro ma sono convinto che non sarà così. È una partita da prendere con le molle, contro una squadra rabbiosa: dobbiamo pensare che la Lazio possa tirar fuori una prestazione come la nostra col Barcellona. Sono i più bravi a mandare in porta le punte e nessuno attacca la profondità come Immobile».
Ma come fai a non pensare sogno improvvisamente possibile in Champions, al duello a distanza con Klopp che stasera potrebbe spuntare in tribuna all’Olimpico, altrimenti manderà un suo uomo di fiducia. «La nostra gente - dice l’allenatore giallorosso - aspettava questa partita da 34 anni. Il destino ci ha portato in semifinale e mi auguro più avanti: potrebbe cambiare la storia della Roma. Ma del Liverpool non ho ancora parlato con la squadra, perché davanti ci sono tre partite importantissime. Dobbiamo metterci la stessa determinazione di martedì». Ripartendo dallo stesso modulo? «Abbiamo fatto il 3-4-2-1 o il 3-4-3, a seconda di come si sviluppava il possesso palla, è stata una scelta ponderata che ha dato un valore aggiunto e mi ha fatto capire come si possa giocare così anche in altri casi. Mi ha dato risultati importanti ma non è la medicina definitiva: in rosa ho più centrocampisti che difensori centrali. E non dimentichiamoci che siamo arrivati ai quarti di Champions usando il 4-3-3. I numeri vanno a farsi friggere senza l’atteggiamento giusto».
Molto girerà attorno alle condizioni dei singoli. «Giocherà uno tra Schick e Under, ho qualche dubbio su Manolas e Florenzi che hanno avuto la febbre e non possiamo permetterci di sbagliare come a Kharkiv (dove il romano andò in campo con l’influenza, ndr)». Pallotta potrebbe fare un blitz stamattina a Trigoria, stasera si gusterà il derby in tribuna prima di ripartire domani e dare appuntamento a tutti direttamente ad Anfield. Monchi ha usato i social per dare la carica: «Dobbiamo essere 11 giocatori che rappresentano migliaia di cuori giallorossi. Non possiamo fallire»