IL TEMPO (E. MENGHI) - Il dovere di crederci, la sensazione di non farcela. De Rossi è lucidissimo, quasi disilluso, dopo il 5-2 di Liverpool, un risultato che richiede la stessa impresa di due settimane fa nel risultato, ma che lascia un’impronta diversa: «Col Barcellona sentivamo di potercela giocare, perché al CampNou eravamo stati sfortunati e la partita ci era sfuggita di mano per episodi. Stavolta c'è stato un black out. I gol da recuperare sono sempre 3, lo stadio è lo stesso, ci aggrappiamo a quello che abbiamo già fatto, ci dice che non è impossibile.Abbiamo il diritto ed il dovere di crederci, per noi e per la gente che vuole bene alla Roma». Il capitano vuole continuare a far sognare, «far sì che i nostri tifosi vivano un’altra serata magica»,mettendo in campo la determinazione che Di Francesco chiede: «In questi casi la croce si butta sulla difesa, ma non è giusto, abbiamo tutti peccato di scarsa aggressività. Siamo partiti bene, poi abbiamo sofferto quello che conoscevamo: la loro profondità. Difficile se sono sempre più veloci di te. Ci servirà da lezione per il ritorno». Fermare Salah è una missione di per sé complicata: «Ci è costato caro in questa serata… Sta diventando decisivo negli ultimi 16 metri». De Rossi, fresco di record (amaro) di presenze in Champions, sa quanto pesa l’Europa sulla stagione: «Mentalmente ti può distrarre, non siamo stanchi fisicamente, ma con Lazio e Inter che ci stanno dando filo da torcere non possiamo permetterci cali».Per Florenzi il peccato più grande ad Anfield è stato «non aver giocato da Roma. Abbiamo avuto quasi paura dell’avversario. Ci siamo smarriti, non accade tutti gli anni di giocare una semifinale di Champions». Pagano l’inesperienza i giallorossi, che devono fare all-in all’Olimpico: «Adesso ci aspettano 90’ lunghi,dovremo giocare col coltello tra i denti. Fino alla morte». Fazio non si perde d’animo:«Pensiamo positivo, siamo guerrieri e non abbiamo perso la battaglia: lotteremo fino all’ultimo». Sarà una notte di pensieri a Liverpool, oggi il rientro e si torna subito al lavoro: sabato c’è il Chievo.