LA REPUBBLICA (M. PINCI) - La fascia di capitano che il ct brasiliano Tite gli ha messo al braccio è solo l’ultima medaglia della sua stagione. Un anno fa Alisson non era che la riserva di Szczesny alla Roma, il portiere delle eliminazioni nelle coppe. Oggi è un totem, la chiesa al centro del villaggio romanista che però, memore del destino di chi l’ha preceduto – da Lamela a Benatia, da Pjanic a Salah – ha il terrore di perderlo, sacrificato sull’altare del dio plusvalenza. La Roma però ha un piano per trattenerlo: almeno un anno. I motivi sono tanti: Pallotta ha messo un veto sul Alisson, e se non sempre il “niet” del presidente si è rivelato definitivo (quello su Romagnoli durò un mesetto) è comunque raro che Mr. James si faccia cogliere dalla passione per un calciatore. In più c’è l’effetto Salah, venduto per necessità a cifre e condizioni che di lì a poche settimane si sarebbero rivelate anacronistiche. In ogni caso, Monchi lavora per trattenere il numero 1 brasiliano. Un progetto in tre punti.
Il primo tassello per trattenere Alisson è scontato: rinnovare il contratto per adeguare lo stipendio alle cifre con cui altri potrebbero tentarlo. La Roma gli offrirà 4 milioni senza clausola: potrebbe essere l’agente del calciatore a chiedere di inserirla, per avere un prezzo fissato. Per il club vorrebbe comunque dire blindarlo fino alla stagione successiva. Secondo punto: assicurarsi un vice “giovane”, che possa poi, magari dopo una stagione alle sue spalle, ereditarne la maglia da titolare. In questo senso, più il francese Lafont (contatti avviati) che un “vecchietto” alla Mirante. Il terzo punto è forse il più importante: chiudere prima del 30 giugno almeno 2 cessioni “pesanti”, che producano plusvalenze intorno ai 50 milioni mettendo la Roma in condizione di non doversi piegare. Nainggolan sarebbe partito già a gennaio se la proposta cinese si fosse concretizzata: se da quelle parti le possibilità d’investire tornassero fluide, lo scenario tornerebbe attuale. Pellegrini ha una clausola rescissoria (in crescita) sui 30 milioni, Florenzi un contratto in scadenza 2019 e gli occhi della Juventus addosso. Ma tutti o quasi i calciatori che hanno compiuto i 30 anni e vedono assottigliarsi le possibilità di produrre effetti positivi sui conti con la loro cessione, sono a rischio. Una cosa è certa: in estate il Real comprerà un portiere e il primo obiettivo è De Gea (perché spagnolo). Il secondo Alisson. Ma anche in caso andasse in porto il piano-A, sarebbe lo United ad aver bisogno di un numero 1. Insomma, minacce non mancano: la Roma, però, sa come fare per resistere.