Sembra di vederli tanti Paperoni d’Europa, con i dollari scintillanti negli occhi. Juve e Napoli possono già considerare un «acconto» di 15 milioni nelle loro casse. Alla Roma non dovrebbe mancare molto. Inter, Lazio e Milan lotteranno allo stremo delle forze per il quarto e ultimo posto utile, quello che ti cambia la vita. E poi la cifra aumenterà lungo il torneo. Una cosa infatti è entrare in Champions, soprattutto la prossima «4X4» ricchissima di premi, un’altra finire in Europa League: aumenta il gettito ma, insomma, non è proprio la stessa cosa. Non è mai stata così ricca la Champions come dal prossimo anno: nel triennio 2018-21 il fatturato aumenta di oltre il 40%, arrivando a quasi tre miliardi e mezzo di euro complessivi per stagione; i premi per i club volano del 35%, quasi 2 miliardi. [...]
Il nuovo gettito è effetto della recente riforma.[...] Ecco la Champions «4X4», oppure SuperChampions, nella quale 16 finaliste su 32 arrivano dai 4 migliori campionati per ranking Uefa: Spagna, Inghilterra, Italia e Germania. Al prossimo torneo dovrebbero partecipare Manchester City, Manchester United, Tottenham, Liverpool (o Chelsea); Juve, Napoli, Roma, Inter (o Lazio, o Milan); Barcellona, Real Madrid, Atletico, Valencia; Bayern, Schalke, Borussia Dortmund, Eintracht (o Leverkusen o Lipsia); Psg, Monaco e forse Marsiglia; più Porto e Benfica. Insomma, il meglio. [...] Tv e sponsor hanno scommesso sulla nuova formula e i contratti del triennio 2018-21 sono schizzati su cifre notevolissime: la nuova edizione di Champions League ed Euroleague vale quasi 3,5 miliardi di euro (erano 2,3 fino a quest’anno).
Di conseguenza, aumentano anche i premi per i club. Quelli di Champions si distribuiranno per 1,9 miliardi di euro. All’Europa League, con un comprensibile meccanismo di solidarietà, va circa mezzo miliardo. Cifra totale più alta, ma per esempio non è detto che la Juve – per fare il nome della più «vincente» degli ultimi anni, grazie al ricchissimo market pool – aumenti della stessa percentuale, pur se ripeterà gli stessi risultati. L’incasso infatti deriverà da più variabili. I nuovi premi sono classificati in 4 categorie. 1) market pool (15%); 2) premi di partecipazione (25%); 3) premi da risultati stagionali (30%); 4) premi da risultati storici (30%). La vera novità è quest’ultima voce che sottrae qualcosa al market pool (nelle ultime stagioni i club italiani si dividevano circa 100 milioni all’anno).
Il market pool (proporzionale al valore dei diritti tv nazionali) esiste ancora, ma si è ridotto: da 580 milioni è sceso a circa 300. Invece il premio partecipazione è più o meno simile: dai 406 milioni del 2017-18 si passa a circa 480 milioni. Aumentano i premi per i risultati stagionali, da 380 a 600, riconoscendo così più valore al «campo» (bene). Infine, la voce più originale, i premi per il ranking storico. In pratica, i risultati di tutte le coppe, fin dalla prima edizione, sono calcolati e «pesati»in base all’epoca. [...] È stata così stilata una classifica di tutti i tempi nella quale, crediamo, Real Madrid, Milan, Bayern, Liverpool, Barcellona dovrebbero essere ai primi posti, ma anche la Juve e l’Inter non dovrebbero essere messe male. Questa voce vale 528 milioni, la squadra al primo posto ne prenderà 32, quindi a scalare fino all’ultima. Si tratta di una concessione ai grandi club che hanno fatto la storia di questo torneo.
Torniamo ai premi per i risultati stagionali. Qualificarsi alla Champions portava 12,7 milioni: adesso ne vale 15. Aumentano poi tutti i passaggi, dal pareggio nel gruppo (900 mila euro, erano 500 mila) al successo finale (da 15,5 a 19 milioni). In dettaglio [...]: vincere nei gruppi vale 2,7 milioni; arrivare agli ottavi 9,5; ai quarti 10,5; alle semifinali 12; alla finale 15. Sollevare la coppa, appunto, 19. Vincendo tutte le partite, sarebbero 82 milioni e passa soltanto di risultati e quota partecipazione. Se questa squadra fosse il Real Madrid, quella con i migliori risultati storici, si arriverebbe a 114 milioni. Ai quali aggiungere il market pool.
La nuova Champions «4X4» è triennale, si conclude con l’edizione 2020-21, ma sono già in corso le trattative per il successivo triennio 2012-24. Nel quale la formula dovrebbe ricevere semplici aggiustamenti, magari un «paracadute» per la quinta del ranking [...]. Allo stesso tempo allontanando spettri di secessione dei club e Superlega per qualche anno. Il ranking è sempre decisivo e cambia di stagione in stagione: una «grande» che perde un posto subirebbe una crisi economico-sportiva non indifferente. Non tutti sono stati d’accordo con la riforma, tipo le piccole federazioni (più ai margini), la Francia (quinta nel ranking), le grandi Leghe (per la paura di perdere investimenti), ma alla fine così sarà la nuova Champions. Più ricca di sicuro, crediamo anche più bella.
(Gasport)