Però perché non ha fatto giocare Schick? Perché quei sette minuti più tre di recupero li ha concessi a Ünder e non a Schick? Che antipatia nutre Di Francesco nei confronti dell'attaccante ceco? E se avesse avuto anche la quarta sostituzione, avrebbe fatto entrare Antonucci o l'ex sampdoriano? Inutile girarci intorno. Sì, va bene, i tre punti sono stati buoni alla fine. Ma il gigante ceco meritava la soddisfazione di giocare almeno quei dieci minuti finali. E le frasi nel dopopartita di Di Francesco? Si capiva che c'è un nervo scoperto. (...) La verità sapete qual è? Che Di Francesco conosce un solo modulo, il 433, e allora ha provato prima ad adattare Schick in quel ruolo, poi si è reso conto che è un errore - e sarebbe bastato dar retta a Giampaolo che pure lo aveva avvertito - e così ha deciso di farlo fuori. E adesso la patata bollente passa ai dirigenti della Roma che dovranno gestire questa situazione. (...) Io questi allenatori non li capisco. Che ci vuole a cambiare un sistema di gioco? Tutti fenomeni, sono. Innamorati delle loro idee. E invece basta spostare qualcosa e puoi fare tranquillamente il 4312 o anche il 352, che poi sarebbe perfetto per la Roma perché Florenzi e Kolarov non avrebbero l'obbligo di difendere bassi e davanti potresti giocare con due punte, che ci vuole? (...)
Ps Non è impazzito chi scrive. Queste sono frasi sentite in questi giorni tra le 17 di domenica e le 23 di ieri sera in molti discorsi intercorsi tra tifosi e addetti ai lavori della Roma in chiacchiere private o pubbliche. Mentre la Roma prepara la sfida col Barcellona e Schick spiegava a tutti, (...) che per poter essere all'altezza dei suoi compagni della Roma dovrà lavorare ancora meglio nelle settimane a venire.
(Il Romanista - D. Lo Monaco)