LA REPUBBLICA (M. PINCI) - I destini di Roma e Juventus li hanno indirizzati le sue mani frugando nell’urna di Nyon.
Andriy Shevchenko, dica la verità, si sente un po’ in colpa?
«Mi credete se dico che né la Juventus né la Roma partono battute in partenza?».
Dice davvero?
«Sì, e non solo: a Kiev, per la finale, aspetto un’italiana. Mi piacerebbe se la Roma battesse il Barça e ci arrivasse: magari contro la Juventus».
Bene, però potevano essere più fortunate.
«Tutte le squadre nell’urna erano forti, Roma e Juve sono state brave ad arrivare fino a qui pur incontrando squadre non facili. Il Tottenham è molto forte e lo vedete in Premier, la Roma sono stato a vederla quando ha battuto lo Shakhtar, e gli ucraini sono una squadra contro cui è difficile giocare. Non voglio dire bugie: sono avversari tra i più difficili, il Barça soprattutto, oggi. Ma sarebbe andata meglio con il City di Guardiola? O con il Liverpool, l’unica riuscita a batterlo?».
Una volta però erano le altre che speravano di non pescare le italiane...
«Attenti, il calcio italiano è in crescita, portarne due ai quarti non era per nulla scontato. Ora speriamo vadano pure avanti. Per entrambe ho un augurio».
S’accomodi.
«Spero si godano il piacere di giocare contro squadre così grandi. Questa è la Champions ragazzi, non puoi sperare di arrivare in fondo passeggiando. Poter provare a battere le migliori è un’occasione e anche un privilegio».
A chi dà più possibilità di farcela?
«Forse la Juventus, che negli ultimi tre anni ha già giocato due finali, è più abituata, ha calciatori esperti. Avete visto contro il Tottenham? Nel momento di maggiore difficoltà la squadra ha saputo girare la partita. Con il talento. E, poi, difendono meglio di tutti».
Peggio giocare contro Messi o Ronaldo?
«Oggi Messi. Non per i gol, è impressionante come gioca con e per la squadra: livelli altissimi in ogni gara, in ogni torneo, vive una stagione incredibile. Ronaldo invece si è visto soprattutto in Champions, forse perché è più difficile che il Real vinca il campionato. Anche se, come dice il mio amico Zidane, non è finita finché non è finita».
La Lazio è andata avanti in Europa League eliminando la “sua” Dinamo. Può vincerla?
«La Lazio ha giocato bene ma contro una Dinamo acerba, che all’Olimpico fece meglio di quanto ci aspettassimo. Ma se le squadre importanti devono vincere trovano il modo. La Lazio lo è per i giocatori che ha».
Al Milan è andata male. Più il rimpianto o la soddisfazione per il percorso fatto?
«Mi dispiace per l’eliminazione. Ma ha grandi risorse, giocatori giovani, è in crescita e sta giocando un bel calcio, Rino (Gattuso) è bravissimo: visto che lavoro sta facendo? Era quasi riuscito nel miracolo a Londra, poi è successo quello che è successo...».
E Kiev è pronta per la finale?
«Non è il momento migliore per la città, chi ci è stato in questi giorni l’ha vista col freddo. Ma a maggio sarà tutto diverso: Kiev sarà pronta».