IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Quando la Roma vinceva col 4-3-3 molti pensavano che i risultati arrivassero “nonostante” il modulo; oggi che si vince con il 4-2-3-1 tanti (gli stessi) non faranno fatica a pensare che i successi arrivano “grazie” al modulo. Eusebio Di Francesco, insomma, non ha mai meriti, sempre per quei tanti. Come se stesse lì per caso, ad ascoltare i “consigli” o i capricci di qualche giocatore, amante di questo o quel modulo, questa o quella posizione. Eusebio, dal primo giorno, ha dichiarato di non essere un fissato né lo scemo del villaggio. Ha le sue idee ma se vede un muro, cambia strada. «Funziona la filosofia, ma poi è cambiato poco: il vertice di centrocampo ora è alto e prima era basso. Per il resto la squadra ha ritrovato certezze». Questo è il dato, la base delle tre vittorie di fila.
I TRE SECONDI DI MONCHI - Certezze ne ha trovate anche Di Francesco, che non cade nel trabocchetto della contro risposta a Spalletti, che ha ricordato, sentendosi colpito da una dichiarazione di Eusebio («ci sono squadre che vincono con un tiro in porta») come la sua Roma fosse da scudetto e questa no. «Ho cose più importanti di cui occuparmi:mi ero solo limitato a esaltare il cinismo di alcune squadre, cosa che la Roma non ha», ha tagliato corto il tecnico giallorosso (stesso dicasi per Monchi «ho perso tre secondi della mia vita a leggere cosa ha detto Spalletti»), che preferisce godersi il momento up. «Con il lavoro abbiamo ritrovato precisione sotto porta. I cinque gol al Benevento ci hanno fatto bene, la vittoria di Udine ci aiuta,ma con lo Shakhtar sarà tutto diverso». E poi, Under in questo momento fa la differenza. «Ci vuole sempre la giocata di un singolo, ma arriva grazie a idee di gioco. Cengiz deve migliorare nelle scelte ma sta imparando a giocare di squadra, i mezzi tecnici sono evidenti, la sua velocità di esecuzione al tiro e il modo di nascondere il pallone sono impressionanti».Tanto che emissari inglesi,presenti alla Dacia Arena, gli hanno messo gli occhi addosso.
COSA NON VA - Qualcosa ancora non funziona nella Roma. Ecco cosa, secondo DiFra. «Con questo sistema la squadra spesso si allunga e rischia un po’ di più e poi bisogna insistere sulle giocate in verticale, non mi piacciono i cross dalla trequarti per Dzeko. Vorrei che si creassero situazioni differenti». Questo andrebbe fatto a breve, visto che mercoledì c’è lo Shakhtar in Champions. «Viene dalla pausa invernale, questo va sfruttato. Sarà comunque molto insidioso».