«Sotto la curva, venite sotto la curva!», scandiscono gli ultrà rivolti ai giocatori quando le cose vanno molto bene o molto male per una squadra di calcio. Nel primo caso per celebrare, nel secondo per chiedere scusa ai tifosi. I calciatori della Roma non potranno farlo per un pò: alle prime avvisaglie di contestazioni dure ai giallorossi e alla loro dirigenza - ieri sera dopo la sconfitta in casa con la Sampdoria - la questura della Capitale ha annunciato una stretta sui controlli allo stadio Olimpico, oltre alla richiesta ai giocatori di non andare sotto la curva. Visti i prodromi di quel che potrebbe accadere in caso di perdurante crisi, il questore Guido Marino ha disposto una vigilanza rafforzata su striscioni e fumogeni in entrata nell'impianto. Ma anche sui bar all'interno dello stadio, dove potrebbero venire nascosti «artifizi pirotecnici», bombe carta e petardi in primis. «È stato chiesto alla As Roma di sensibilizzare i calciatori a non cedere ad inviti a recarsi sotto le curve, rispettando le norme federali che lo impediscono», così la nota della questura. In passato ci sono stati casi di umiliazione dei campioni davanti alla curva, come Francesco Totti a capo chino a chiedere scusa nel marzo 2015, Roma-Fiorentina di Europa League, con i giallorossi sotto di tre gol. Una vicenda descritta in un rapporto della Digos con 4 ultrà accusati di violenza privata. La collaborazione con il club, precisa il comunicato della questura, «è piena e costante con l'obiettivo di preservare la serenità negli ambienti dello stadio Olimpico, anche mantenendo aperti i canali di dialogo con i tifosi che intendano confrontarsi in una cornice di legalità: l'obiettivo è quello di garantire il legittimo diritto ad esprimere il dissenso, ma senza incorrere in strumentalizzazioni o provocazioni nei confronti di società e calciatori». Il «dissenso» è quello già montato nelle settimane scorse tra gli ultrà della Roma per le critiche rivoltegli dal presidente James Pallotta, poi smentite. Più di recente per l'ipotesi di cessione a gennaio di alcuni dei migliori giocatori, come il centravanti bosniaco Edin Dzeko - capocannoniere della serie A l'anno scorso - o il centrocampista belga Radja Nainggolan. Preoccupa anche per l'ordine pubblico lo scivolare della Roma al quinto posto, a tre punti dal quarto che può valere l'accesso alla Champions League, dopo l'illusione fugace di poter lottare per lo scudetto. La tifoseria è infuriata, si accende l'allarme. L'annuncio dei controlli rafforzati arriva nella stagione in cui come premio al comportamento ultrà sono state rimosse le barriere divisorie introdotte anni fa in curva per volere dell'allora prefetto Franco Gabrielli, ora capo della Polizia. È anche la stagione degli adesivi che irridevano Anna Frank fotomontandola in maglia giallorossa, appiccicati dai tifosi della Lazio nella curva dei rivali. Questi ultimi rischiano l'ebollizione e il questore Marino cerca di giocare d'anticipo.
(Ansa - L. Laviola)