IL TEMPO (E. MENGHI) - Decisivo. Nel giorno in cui arriva una frenata improvvisa sull’asse Roma-Londra, Dzeko gioca titolare e segna di testa l’1-1 che regala un punto meritato a Di Francesco. Se contro l’Inter sembrava il fantasma di se stesso, distratto da un addio che sembrava imminente, a Genova la combo mercato-Orsato l’ha innervosito, ma placata la rabbia ha ritrovato lo spirito da bomber. Sarà l’ultima rete in giallorosso? La domanda è lecita, Edin ha passato gran parte della giornata al telefono con il procuratore prima di scendere in campo a Marassi, con un futuro ancora in bilico, e un po’ di tensione c’era da aspettarsela. L’arbitro l’ha ammonito dopo un quarto d’ora e ha delegato prima il capitano Florenzie poi l’allenatore Di Francesco il compito di tranquillizzarlo. Il bosniaco ha lottato, solo che non è riuscito a nascondere il momento delicato, e confuso, che sta vivendo. «Dzeko è qui, il resto – dice Monchi – non conta: significa che l’offerta arrivata non è interessante». Eppure un accordo di massima con i Blues c’era, ma il diesse ha fatto capire che sono cambiate le carte in tavola e ha mandato un messaggio agli inglesi. E' come se alla vista del traguardo anziché pigiare sull’acceleratore si iniziasse a viaggiare in retromarcia. Lo stop c’è stato, o quantomeno un rinvio, e molto dipende dall’accordo mancante tra la punta e il Chelsea: Edin chiede un contratto della durata minima di due anni, in Inghilterra non sono soliti garantire pluriennali agli over 30 e stanno provando a convincerlo alzando lo stipendio (circa 7-8 milioni a stagione), ma i soldi non sono la garanzia che cerca per lasciare la capitale. Il rischio che salti tutto c’è, il mercato riserva spesso delle sorprese, e magari stavolta qualcuno festeggerebbe pure. «Spero che Dzeko resti, i giocatori forti vorrei che rimanessero qui», parola di Nainggolan, che con la valigia in mano ci si è ritrovato prima del bosniaco, diretto in Cina, poi non se n’è fatto nulla. «Resta una settimana, stiamo lavorando – fa notare Monchi – per cercare qualcosa che possa migliorare la squadra. Aleix Vidal è un grande giocatore, ma è del Barcellona e io non parlo di calciatori di altre squadre». L’esterno, che non potrebbe fare la Champions, potrebbe arrivare in prestito. Dipende anche da Dzeko. Perché prima si vende e poi si compra, è la logica del club: «Io – ribadisce Monchi – devo guardare il lato economico ed il lato sportivo, è il mio ruolo. Altrimenti andavo a prendere Messi. Del passato non mi frega niente, voglio fare una Roma più grande». Per Di Francesco quest’idea di futuro non prescinde dal suo bomber, le leggi del mercato, però, non le fanno gli allenatori, ma le offerte: la palla passa al Chelsea. Intanto Monchi valuta diversi profili sia per l’attacco sia per la difesa, dove ci sarebbe comunque da coprire la partenza di Palmieri, strettamente legata a quella di Edin anche se i finali a questo punto potrebbero essere diversi. Tra i nomi in entrata c’è quello di Masuaku, terzino sinistro del West Ham monitorato anche dal Monaco. Il Watford ha nel mirino Defrel, per l’agente «la Roma lo considera incedibile», ma Dzeko dimostra che nessuno è incatenato a Trigoria.
Edin gioca, sbraita e segna. Monchi: «Per ora non parte»
25/01/2018 alle 13:29.