(..) Il mercato? I risultati del campo? Un presidente con un indice di gradimento ai minimi storici? Il collante è Patrik Schick, che arriva in fondo a una settimana in cui ha stravolto i giudizi del suo allenatore. Gli è servito tanto tempo per convincere Eusebio Di Francesco, molto poco però dall’ultima bastonata ricevuta dal suo allenatore, che solo martedì diceva «Patrik deve ancora capire il mio calcio». Poi Genova, mezz’ora di giocate per palati fini, la Roma tirata su dal letto d’ospedale e condotta al pareggio. Nuova fiducia e allenamenti evidentemente condotti alla grande, se è vero che lo stesso Di Francesco, quattro giorni più tardi, di Schick dice: «Per Patrik ho parlato sempre di testa, atteggiamento, modo di entrare in campo. A Genova ha fatto benissimo da esterno, con la testa giusta e l’applicazione è un ruolo che può ricoprire, cercando di fare ciò che gli chiedo». (..)
(gasport)