Eusebio Di Francesco ha parlato da Firenze del momento difficile e di come provare a uscirne.
Il primo argomento, naturalmente, è Nainggolan: «Radja è stato il primo a scusarsi. Non c’è un caso, è stata una scelta etico-morale per quello che è accaduto. Contro l’Inter sarà titolare. La Roma, fino a venti giorni fa, era la squadra rivelazione, non possiamo essere quelli del primo tempo contro l’Atalanta. Questa squadra deve ritrovare un equilibrio».
Per Di Francesco, l’equilibrio è legato al 4-3-3, il suo modulo-totem: «La Roma non ha ancora dimostrato di essere da scudetto. Non ha fatto il salto di qualità. Siamo indietro e dobbiamo cercare di fare meglio per migliorare la posizione in classifica. Il sistema di gioco vale molto meno dell’aspetto psicologico e parlarne è relativo. È lo stesso modulo che ci ha dato soddisfazioni, adesso denigrarlo lo lascio fare a voi. Non posso pensare che la squadra non creda più in quello che propongo. Ci sono momenti difficili, sta a noi saperli superare».
Infine glissa sul mercato: «Non ho parlato con Pallotta perché il mio riferimento societario è sempre stato Monchi. Non sta a me parlare di mercato, io faccio il tecnico. Schick? Tutti ci aspettavamo che rendesse qualcosa in più, ha grandi potenzialità. Non le ha ancora dimostrate, ma ci vuole tempo e va aspettato».
(corsera)