IL TEMPO (G. GIUBILO) - La parentesi europea non ha richiesto la stessa intensità di impegno per tutte le protagoniste italiane. Qualcuna, come la Lazio, ha potuto dare spazio alle seconde linee senza curarsi del risultato. Altre, come l’Atalanta, hanno sfruttato il loro momento di grazia, mentre non ha dato segni di vita il Milan, ancora alla ricerca di un’identità che conforti Gattuso, giovane alle prime armi come allenatore di alto livello. L’effetto più evidente degli impegni internazionali è la produzione di un ennesimo spezzatino, questa volta più frazionato di altre occasioni, tanto che la Lazio giocherà addirittura lunedì sera ospitando il Torino. Curioso che il programma della domenica, nel suo orario storico delle 15, si riduca a un minimo storico di tre partite. Insomma, ci si domanda dove èfinita la famosa «domenica della buona gente». Il sabato offre comunque l’attrattiva di quello che è diventato storicamente il derby d’Italia, con il confronto tra la Juventus e un’Inter decisa a coltivare alte ambizioni con l’arrivo di Spalletti, allenatore abile a concedere poco o nulla alle rivali di turno. Tanti motivi in questi ultimi anni hanno inasprito la rivalità tra due potenze storiche del nostro campionato. Tra polemiche e scambi di accuse, la sfida è diventata più speciale rispetto a quelle tradizionali. Sarà così anche stasera, con la Juventus che ha modificato il divario di valori. Sarà l’Inter, infatti, a presentarsi da capolista allo scontro, che così arricchisce ulteriormente il suo fascino. Nell’alta classifica, può sfruttare un turno favorevole la Roma, visto che la trasferta sul campo del Chievo non è più terribile come accadeva fino a qualche tempo fa. Ma sarà fondamentale ritrovare la concentrazione, dopo i festeggiamenti seguiti al tanto sorprendente quanto meritato primo posto nel girone di Champions League.