La Roma avrà il suo stadio: ieri la Conferenza dei servizi ha detto sì, «con alcune prescrizioni», all’impianto sportivo che prevede anche una mega operazione immobiliare. Se non fosse che ad anticipare la notizia è stato il tweet-spoiler della sindaca: «Grande risultato per la città — ha scritto Virginia Raggi sul suo profilo — . Ok a progetto innovativo e moderno: meno cemento e più verde. Impulso per nuovi posti di lavoro». Il post è stato cancellato dopo pochi minuti, in attesa della comunicazione ufficiale. I lavori (1 miliardo e 300 milioni d’investimenti) partiranno ad aprile, mentre il primo match casalingo si dovrebbe giocare ad agosto 2020. Al termine dell’ultima seduta fiume gli enti coinvolti (Stato, Regione, Città Metropolitana e Comune) hanno formalizzato il via libera. Dopo la stesura del verbale, la presidenza della Conferenza dovrà stilare l’atto conclusivo. Il passaggio successivo prevede che il testo, con valore di variante urbanistica, sia sottoposto al Consiglio comunale. Una volta approvata la modifica, la giunta regionale voterà una delibera che recepisce gli esiti della Conferenza: il provvedimento sostituirà ogni «permesso a costruire». Il Campidoglio dovrà anche predisporre lo schema di convenzione urbanistica, che dovrà incassare il parere favorevole del Consiglio comunale. Se i lavori dell’aula Giulio Cesare procederanno spediti, la ratifica potrebbe arrivare in tempo per le feste natalizie; se invece per metà dicembre ci si ritrovasse a discutere il bilancio di previsione, a quel punto l’affaire stadio finirebbe in coda al tema prioritario dei conti capitolini slittando così alla fine del mese. (..)
(corsera)