LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Spera nella sua prima volta da titolare, Patrik Schick. Un esordio che potrebbe esserci a Verona, domenica, contro il Chievo. Dopo aver di nuovo fatto capolino in squadra con la Spal, subentrando in corsa nel tridente insieme a Dzeko, l’attaccante lavora per convincere Di Francesco a regalargli una maglia, sempre insieme al numero nove, oppure alternandosi a lui per farlo riposare. Ci pensa, il tecnico, e intanto chiede ai suoi di non rilassarsi e non considerare quella col Chievo una gara — cuscinetto. Sarebbe un errore dopo la vittoria sul Qarabag, e lo sbarco negli ottavi di finale da primi.
«Non dobbiamo assolutamente accontentarci, e lo dirò di nuovo ai miei ragazzi — ammette il mister abruzzese a Roma Radio — va anche bene esaltarsi, ma non troppo. Io pretendo sempre il massimo da me stesso, dobbiamo dimostrare ogni giorno di essere validi » . Continuare il percorso intrapreso, quindi. «Io cerco di costruire e non distruggere, bisogna trattare vittorie e sconfitte allo stesso modo. Anche le sconfitte possono essere salutari, come quella con il Napoli, che dal punto di vista del cambio di rotta ci ha dato qualcosa ».