(..) Da Alisson a Perotti, nessuno escluso. E stringendo la mano, lieve ma energica, del vostro amico più grande Eusebio. Toccare la consistenza del muro azero e capire il prima possibile se basta un soffio o serve un piccone. Andare oltre. Che oltre c’è la vastità del sogno. E i tifosi sono animali onirici. Inesauribili. Quelli romanisti più di altri. Sognano anche nel deserto. Sognano anche quando muoiono i sogni. Noncuranti del ridicolo e delle gambe fragili sono lì, ad ogni ora, a fantasticare cose dell’altro mondo. E perché non sognare oggi, ma anche domani e dopodomani, che le gambe sono forti e corrono sapienti. (..)
(corsera - G. Dotto)