La Roma non riesce a trasformare la trasferta di Verona in una giornata da ricordare vista la possibilità di guadagnare due punti su tutte le concorrenti. Invece, come Inter, Juventus e Napoli, anche la squadra di Di Francesco fa 0-0. In una corsa scudetto che "continua a essere un viaggio di gruppo", come scrive De Calò su La Gazzetta dello Sport.
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
CORRIERE DELLA SERA - M. SCONCERTI
E' stata una giornata cancellata dalla stanchezza. Nessuno ha vinto, nessuno ha segnato. Questo consolida l'attimo di difficoltà del Napoli, alla quarta partita in stagione senza gol, cioè quasi il massimo sindacale per pensare allo scudetto. (..) E vero poi che questo è un campionato molto italiano, vince chi perde meno e pareggia di più le partite dolorose. (..)
GAZZETTA DELLO SPORT - A. DE CALO'
Ogni 0-0 ha la sua storia, ma l'effetto sulla classifica dei pareggi di Napoli e Roma è identico a quelló di sabato tra bianconeri e nerazzurri. A questo punto tutto è come prima: Spalletti comanda, Sarri che manca il sorpasso segue a un punto, Allegri a due, Di Francesco può agganciare Max se vincerà il recupero con la Sampdoria. Quattro squadre in un fazzoletto, e ci sarebbe anche la Lazio, volendo: la corsa scudetto continua a essere un viaggio di gruppo. La qualità del gioco è quella che vediamo, il ritmo è soft, però l'incertezza domina e la prospettiva è avvincente. Al vertice degli altri top campionati d'Europa non c'è niente di simile. (..) Chi sbaglia resta indietro, chi non ha ricambi all'altezza rischia di perdersi. Le coppe europee incideranno molto: oggi i sorteggi di Champions ed Euroleague diranno già qualcosa. L Inter non ha coppe e giocherà in casa gli scontri diretti con Napoli, Juve e Roma. È meno forte dei bianconeri, ma non è un caso che sia prima. Lo sprint è lanciato, sarà bello lungo. (..)
CORRIERE DELLO SPORT - S. CHIOFFI
L'Italia del pallone è fuori dal Mondiale, eliminata ai play-off dalla Svezia, ma in questo momento può consolarsi e divertirsi con il torneo più equilibrato e incerto a livello europeo. Guardiola ha messo il suo timbro ieri sulla Premier League vincendo il derby con Mourinho sotto qualche fiocco di neve e stabilendo in Inghilterra il record di quattordici successi consecutivi, il Bayern Monaco corre verso il sesto trionfo di fila in Bundesliga, il Barça domina ( 8 sul Real Madrid) e il Paris Saint Germain vive sulla luna rispetto alla concorrenza. Musica diversa qui da noi. Inter, Napoli, luve, Roma e Lazio possono chiudere il girone d'andata al primo posto. E stasera, nel caso in cui il gruppo di Inzaghi superasse il Torino, si ritroverebbero tutti potenzialmente nello spazio di due punti, considerando che i biancocelesti e i giallorossi devono recuperare una partita. Bagarre emozionante e spettacolare, con cinque squadre concentrate in un fazzoletto così stretto.
LA REPUBBLICA - M. CROSETTI
Tutti questi zeri che atterrano sul campionato come dischi volanti, lo Zero Assoluto che stringe come un cerchio e congela la Juve dei 41 gol e di Higuain, l'Inter di Icardi, la Roma di Dzeko, il Napoli di Mertens ma non più di Insigne. Non soltanto le prime quattro non vincono ma neppure segnano (non succedeva da 52 anni), e dire che fin qui lo avevano fatto 136 volte. La grande stanchezza si presenta quasi sempre, prima di Natale, ma di solito non così e non per tutti. Veramente succede anche al Psg, al Barcellona un po' sfasato, al City che prima di battere Mourinho l'aveva scampata un paio di volte. E se il doppio zero di Torino è stato anche elisione di forze opposte, per lo più si è andati a zero per sfinimento o esaurimento. E il valore aggiunto, quando il talento scarseggia è la corsa, senza lei cade il resto. Si esce dalla Champions come da una centrifuga e adesso c'è tempo fino a febbraio per riprendersi, oggi intanto incombono i sorteggi per Juve e Roma, nell'urna anche nomi da paura: i due Manchester e il Psg per i bianconeri, il Real Madrid e il Bayern per i giallorossi. Ci resta un po' d'Europa (anche League) per non pensare che abbiamo perso il mondo. La classe fa sempre gol, la classe stanca o ammalata no.
IL GIORNALE - M. PERRONE
E alla fine della giornata degli 0-0, anche il Napoli ha fatto cilecca. Ma se nel "clasico" Juventus-Inter lo 0-0 era risultato da conteggiare, se la Roma ha perso un'occasione con il Chievo, più grave il pari del Napoli con la Fiorentina.
LA STAMPA - G. GARANZINI
E' tornato di moda lo zero a zero. Quello che era considerato un tempo il risultato perfetto, fiotto dell'equilibrio assoluto tra le due squadre. Dei tre confronti diretti tra le prime della classe, due sono finiti così, Napoli-Inter e Juventus-Inter, il terzo lo ha vinto a Napoli la Juve di stretta misum. E al pareggio senza reti, o risultato ad occhiali, altra definizione del tempo che fu, dell'altra sera a Torino sono seguiti quelli della Roma a Verona e del Napoli con la Fiorentina. Gli statistici informano, pensate, che la combinazione di Juventus, Inter, Napoli e Roma fermate contemporaneamente sullo zero a zero non si verificava da più di cinquant'anni: dalla giornata numero 17 del campionato 1965-66. Era l'epoca del catenaccio. Del libero staccato alle spalle della difesa, delle marcature rigorosamente a uomo non solo sugli attaccanti ma anche sulle mezzali, a maggior ragione se di qualità. Era anche il momento migliore della scuola difensiva italiana: su cui il calcio azzurro avrebbe costruito la rinascita dai disastri del dopoguerra, assai simili a quelli dei giorni nostri a cominciare dalla mancata partecipazione ai Mondiali. (..)