Oreste Terracini Bisazza, l’avvocato che contribuì come parte civile alla condanna di Erich Priebke per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, ne ha viste abbastanza nella sua vita per potersi esprimere con cognizione di causa sulla vicenda degli adesivi con Anna Frank in divisa romanista: «Un atto di una gravità che travalica l’aggressione morale, vigliacca ed anti ebraica», dice in un esposto presentato ieri al procuratore Giuseppe Pignatone, in cui riconosce tutti i sintomi di «un male da estirpare senza scusanti». L’invito ai magistrati romani è quello di indagare non solo sugli autori delle affissioni, in gran parte già identificati e colpiti da Daspo, ma sugli interessi e le connivenze che si nascondono dietro azioni come queste. L’obbiettivo sono dichiaratamente gli ultrà della curva Nord e i loro rapporti dentro e fuori lo stadio, inclusi quelli, presunti, con la Lazio. Se da un lato vanno perseguiti penalmente «questi comportamenti antisociali, spesso appoggiati dai presidenti dei club calcistici», non bisogna dimenticare che il «silenzio connivente» permise di arrivare all’Olocausto. «Anche la comunità ebraica è stata esitante — dice Terracini Bisazza — per questo ho deciso di farmi avanti io».
(corsera)