Il Belgio di Radja

04/11/2017 alle 13:08.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) -    fuma. A , fumano anche. Al plurale, ma chi vuole intendere, intenda. Un giocatore motore, sia se lo metti là, sia se lo metti qui. lo metteva là, qui, o ovunque. Perché lui, il belga, va un po' dove lo porta il cuore: si invola sulla destra, partendo da mezz'ala, e poi lascia partire il cross gol per da sinistra. Sfiora gol dal centro e mette davanti a Courtois da destra. Che vogliamo dire? Non segna, segna poco, per ora solo un gol (con tre assist), e pace. E' il motore della Roma, va bene così. Il paradosso dei paradossi è quando il suo ct Roberto Martinez, quello che allena la nazionale del Belgio, lo definisce un numero 10. Beh, è un anno indietro. Tra l'altro, per essere precisi, non era un numero 10 nemmeno quando, con , agiva da trequartista, figuriamoci ora che DiFra lo utilizza come centrocampista tuttocampista. Il 10 è un'altra cosa, il 10 è Hazard, che fa l'esterno.

 
VITA DA 10 - Quindi, Martinez dice che al Belgio non serve e poi lo convoca il giorno dopo per le sfide contro Messico e Giappone. Coerenza. Facile pensare che sia inviso dalla federazione e dall'attuale ct per questioni comportamentali, per scuse: sì, il fumo, la storia della patente sequestrata dopo il pari con la Grecia lo scorso aprile, episodio tra l'altro smentito dallo stesso calciatore il giorno dopo quando si è fatto fotografare con la patente in bocca definendo tutto quello che era uscito come la solita caz... Insomma, diciamo che l'anima ribelle di da quelle parti viene mal digerita, qui a Roma adorata. Poi, ovvio, si deve fare i conti con il rendimento che, anche quest'anno, è a livelli medio alti. Ed ecco la convocazione belga e lo spiragli mondiale. Lui al Belgio tiene particolarmente, non ha mai negato di soffrire le continue esclusioni. Ma la Roma lo appaga, lui appaga la Roma e i suoi fans. Anche se ultimamente è meno social del solito. E questo, magari, è un bene, ma siamo al parere del tutto personale. doveva essere uno degli ammutinati, quello che non gradiva le direttive di , perché nostalgico di . Certo, sarà pure grato a Lucio, che gli ha alzato il valore del cartellino tanto da ricevere le avances del Chelsea, ma il suo matrimonio con la Roma va oltre l'allenatore. la sua scelta l'ha fatta a prescindere. Poi, con Eusebio sta ritrovando un'altra vita: quella del leader non goleador.

 
SPRINT SENZA GOL - L'allenatore lo ritiene un cavallo di razza, uno determinante per la squadra e fino a questo momento lo ha quasi sempre fatto giocare - e come succede ogni anno, l'inizio è sempre stato normale - tranne in due sole occasioni: a Benevento perché leggermente infortunato e con il per preservarlo in vista del Chelsea. A Firenze giocherà ancora. Il nuovo è questo, leggetelo (dal sito della Uefa): «Per me un giocatore può sbagliare partita, può sbagliare tante cose, non essere perfetto in una giornata, ma l'importante è sempre dare il massimo. Purtroppo nel calcio si guarda troppo quando uno fa gol e non si vede mai tanto il lavoro sporco di un giocatore che è altrettanto importante». E' lo stesso che senza i gol non poteva andare avanti. La Roma è avanti e vuole andare ancora più lontano. In campionato c'è da recuperare qualche posizione e archiviare la sbornia del post Chelsea. «Adesso pensiamo al campionato, poi torneremo a pensare alla . In Europa c'è un'altra atmosfera, un campionato a sé: alla fine è un percorso corto e quando si sbaglia si paga, però ci si possono togliere tante soddisfazioni e questo è quello che noi dobbiamo provare a fare. Vogliamo arrivare il più lontano possibile. Il girone è difficile, per come siamo in questo momento possiamo farcela ma dobbiamo pensare a una partita per volta», sempre .