Eusebio oltre il derby: "Io non mi accontento"

22/11/2017 alle 12:55.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Roma è una città dove spesso ci si accontenta, ma non è il mio caso». si presenta a viso aperto nella pancia del Wanda Metropolitano. Non è qui, approfittando della cornice di 65 mila spettatori, a raccogliere consensi per il derby vinto o per la serie positiva di 6 vittorie, arricchita dal pari pesantissimo a Stamford Bridge. «Io penso all'Atletico e non al : per me la partita decisiva è questa». Dà l'impressione di andare avanti a slogan. E, invece, prende la mira. «Scelgo sempre i migliori. Se è qui, vuol dire che è disponibile». L'obiettivo è di entrare nelle migliori 16 d'Europa con un turno d'anticipo, imitando Capello e . «Non mi sarei mai aspettato di vederli con 3 punti dopo 4 gare. Noi, a parte all'andata con loro, abbiamo fatto davvero bene e avremmo meritato di vincere a Londra con il Chelsea. Speriamo di qualificarci e arrivare primi nel girone».

PROVOCAZIONE RESPINTA - Nessuno ha regalato niente alla sua Roma. Ma l'inviato del Corriere del Ticino riesce, comunque, a stuzzicarlo. «Io c'ero quando hai preso sette gol dall'. Sia a Milano che a Reggio Emilia». , prima di qualche scongiuro che ci sta tutto, unisce pollice e indice. Fa il segno zero: il saldo negativo fu di 14 a niente, in due campionati diversi, da allenatore. «Magari avessi segnato un gol» sorride, senza indispettirsi. «Fa parte del processo di crescita di un tecnico. E' un record che difficilmente mi sarà tolto: voglio vedere chi riesce a prendere sette reti in A due volte e dalla stessa squadra senza farne nemmeno una». Esalta l'aggressività dell'Atletico e il carattere di Simeone. Ricorda la partita al Calderon in Coppa Uefa, da giocatore e con Zeman in panchina. «Furono due grandi sfide, ma al ritorno purtroppo pesarono gli errori dell'arbitro». Già, l'olandese van der Ende. «Qui, comunque, non modificheremo il nostro atteggiamento, andando a occupare la metà campo avversaria». Il gruppo lo segue. «Da inizio anno ho messo a disposizione le mie idee. Sono contento che facciano cene di squadra, anche se non mi hanno invitato, magari meglio qualche bicchiere di vino in meno». «Solo acqua» sorride accanto a lui . «Quel gol sbagliato da Saul all'andata potrebbe aver cambiato la nostra storia e anche la loro». E' il rigorista. «Non ho avuto un maestro, sono dieci anni che ci lavoro, da Siviglia. Mi ha aiutato un mio amico ». Proprio come ha fatto , all'andata, con la Roma: «La mia migliore partita da giallorosso».