Pure Amatrice gioca il derby. (..) «Ma ci sono anche gli juventini», ci dice Alessio Bucci, della famiglia che gestisce il ristorante Roma dell’area food, di fede bianconera, quasi preso in contropiede dalla nostra domanda, ma subito pronto a organizzarsi: «C’è il derby? Me l’ero dimenticato. Ma qui si vede, certo che si vede, se vuol venire…». (..) Intanto, diamo un’occhiata al campo da calcio che sta prendendo forma. E incontriamo Bruno D’Alessio, l’organizzatore dell’Amatrice-Configno: «La corsa che ci ha fatto piangere», dicono le due ragazze del bar alludendo a quel «forza Amatrice» strillato da chi correva, fra gli applausi degli amatriciani ai bordi della strada. Bruno, lei è romanista o laziale? «Guardate che ho giocato sette anni nella Lazio, nel campionato riserve, io mi allenavo negli anni 50 alla Rondinella, dove il pomeriggio era nostro è la sera delle corse dei cani…». E la Lazio di oggi? «Forte. A me ne piacciono parecchi, ma per uno stravedo: Milinkovic». Bene, allora sarà un derby serbo almeno a giudicare da questa giornata di Amatrice. «Veramente un fenomeno, magari decide lui, anche se tutto sommato mi dispiacerebbe». Questa è clamorosa, un laziale che si dispiace di battere la Roma… «Ma io sono un laziale particolare. Insomma,se vincessimo noi mi dispiacerebbe perché anche la loro è una bella squadra». Il derby di Amatrice è davvero speciale.
(gasport)