Diego & Elsha, Genoa per noi

25/11/2017 alle 14:16.
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IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Cercasi gol. Anche diversi da quelli di , fermo ormai da 7 gare in campionato e alla doppietta in allo Stamford Bridge del 18 ottobre. non ama sentirlo ripetere ma che la Roma appaia leggermente frenata, quando Edin non segna, è una sensazione già percepita all’inizio dell’anno. Poi c’erano state le 7 reti contro il Chelsea all’Olimpico e con la a confutare una tesi che dando un’occhiata al primo spicchio di stagione giallorosso, si ripropone con troppa frequenza per considerarla un caso. Perché tolte quelle due partite e il derby (dove l’1-0 arriva comunque su rigore), quando il bosniaco non segna la Roma fatica ad andare in gol su azione. Sinora ha tagliato il traguardo delle 10 reti, suddividendole in 7 gare. Nelle restanti 10 partite in cui non ha segnato (3 in e 7 in campionato), la Roma per ben 7 volte non ha mai colpito su azione. Tre volte è rimasta a secco (andata e ritorno con l’Atletico e con il ) e quattro lo ha fatto sempre e solo su calcio piazzato (due punizioni di Kolarov a Bergamo e Torino, su rigore con contro il Crotone e il tiro al volo di arrivato dalla parabola disegnata da Pellegrini sugli sviluppi di un calcio d’angolo).

LA CARICA – Aspettando Schick, servono quindi altri gol. Se la logica del potrebbe prevedere a Genova un turno di riposo per , l’importanza della gara – sommata alla voglia dell’argentino che torna da ex, insieme ad , in una piazza che lo ha amato – sta facendo seriamente riflettere Eusebio. A , troppe cose non gli sono piaciute. E giustamente nel post-gara non ha voluto concedere alibi a nessuno. Partendo dalla squadra e arrivando al singolo. Dal pupillo Pellegrini («Ha sbagliato troppi passaggi») passando proprio per («Non è stato brillante come in altre occasioni») e arrivando a («Ok, gli manca il gol ma non è vero che non è stato aiutato. Tocca anche a lui andarsi a cercare le occasioni»). Da fine psicologo, dopo il bastone Eusebio ha pronta la carota, volendo far leva sulla voglia di rivalsa dei suoi ragazzi. domani giocherà, ha buone chance. A loro si aggregherà per quello che la piazza considera ormai il tridente titolare ma che il tecnico abruzzese ha schierato dal via soltanto in tre occasioni (Udinese, Lazio e Chelsea all’Olimpico). Il quindi, almeno in attacco, riguarderà soltanto l’avvicendamento Gerson-, facendo slittare di una settimana una rotazione più massiccia quando l’impegno casalingo contro la Spal, precederà il secondo e ultimo match-point contro il Qarabag per approdare agli ottavi di . Tra l’altro quando i tre attaccanti vedono il si accendono. ha già segnato ai rossoblù in un paio di occasioni, e in una soltanto. Ma indelebile: il 28 maggio scorso. Il bosniaco pareggiando il gol iniziale di Pellegri, l’argentino timbrando il 3-2 che ha regalato alla Roma l’accesso diretto alla . Una rete passata paradossalmente in secondo piano a fronte della commozione per il ritiro di e per la quale Diego si scusò nei giorni seguenti per l’eccessiva esultanza con il pubblico genoano. Se domani segnerà, ha già fatto sapere che stavolta non esulterà. Nel caso, se ne farà una ragione.