Berta e Monchi, i signori delle plusvalenze a Paesi invertiti

22/11/2017 alle 14:23.
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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Avrebbero potuto incontrarsi in un -Psg, o magari un -Manchester United. Hanno preferito sfide diverse che li porteranno stasera a occupare poltrone vicine del nuovissimo stadio Metropolitano di con Atletico e Roma. Ma l’apparenza non inganni. L’italiano si chiama Andrea Berta e lavora da più di 4 anni con gli spagnoli, il suo rivale è Ramon Monchi, andaluso che e Baldini hanno voluto a tutti i costi a Trigoria. Perché se non puoi permetterti o Neymar, puoi provare a puntare su un fuoriclasse diverso: e la storia di quei due racconta di coppe e scudetti e bilanci sistemati vendendo campioni presi per due soldi. Monchi è sbarcato a Trigoria con un curriculum da 270 milioni di plusvalenze e 5 Europa League vinte col Siviglia, di cui era stato un non esattamente indimenticabile.

L’altro aveva iniziato al Carpenedolo di Ghirardi mentre lavorava in banca, salvo lasciare tutto e iniziare la scalata: il Parma col presidente del fallimento dove avrebbe dovuto lavorare con Perinetti, poi quando poteva finire al Bari (proprio grazie al suggerimento del collega) firma invece per il . Soprattutto, conosce il manager del Chelsea Peter Kenyon, impelagato in una storia di fondi proprietari di cartellini con Jorge Mendes. Sale sul carro del potentissimo manager portoghese e come suo uomo di riferimento sbarca all’Atletico. Diventa il braccio destro del ds Caminero, ma è lui a muovere i fili, da responsabile del mercato estero. Grazie ai rapporti col Chelsea gli vende per una sessantina di milioni Diego Costa e Filipe, facendo impennare il bilancio dei “rojiblancos”: 180 milioni di ricavi e 13 di utili, dopo anni di bilancio più rosso che bianco, anche grazie alle operazioni di mercato. In estate il ds è diventato lui, dopo aver rifiutato i soldi, tantissimi, del Psg e dello United. Più delle due finali di e lo scudetto, rivendica acquisti come l’uruguagio Gimenez, lo sloveno Oblak e Griezmann: la prossima plusvalenza per gli spagnoli sarà lui, che preso per 30 milioni ne frutterà quasi 100. Il sostituto già c’è: Diego Costa tornato per 66. Una cifra che Monchi non spenderà mai: avrebbe potuto farlo accettando la corte del . Ha preferito provare a replicare il modello Siviglia a Roma: ha strappato Schick all’, bruciato le inglesi su Karsdorp. Certo l’unico acquisto che gioca stabilmente è il 32enne Kolarov. Ma averlo gli consentirà di vendere , al Liverpool o alla , per 25 milioni senza rimpianti. L’unico sarebbe non vincere.