IL MESSAGGERO (P.LIGUORI) - Siamo tutti Anna Frank, convinti e solidali con una creatura sterminata senza colpe. Però non esageriamo: si tratta dell’ennesima azione di un gruppo di idioti, che accompagnano i successi della squadra di Lotito con brutture da prima pagina, in cerca di visibilità per esibire il loro potere. Ma stasera siamo all’Olimpico per il Crotone, non per i cretini. E soprattutto per la Roma, che ci convince una partita dopo l’altra. La squadra di Di Francesco sta facendo una lunga e proficua marcia verso un assetto definitivo e adesso è venuto il momento dimettere in campo i nuovi acquisti, proprio in coincidenza con la necessità di un turnover per far respirare i più sfruttati. E questa volta non si fa tanto per dire, perché nelle partite giocate finora con questo allenatore con la faccia da timido abruzzese tutti hanno dato al 100 per cento quello che avevano da dare.
Le vittorie contano più di altri risultati, ma non dicono tutto. La prima sconfitta con l’Inter ci parla di leggerezza e preparazione incompleta, la seconda col Napoli di un errore contro un squadra più rodata. Ma all’altezza della Roma. Il pareggio di Londra è lo specchio della forza e della volontà, è una vittoria, al netto di quel campione di Hazard. Ma i numeri complessivi della difesa dicono che è stato fatto un gran bel lavoro sulla concentrazione e sui movimenti, anche perché hanno giocato tutti e Moreno e Juan Jesus, alla faccia dei criticoni, sono usciti con onore. Stasera si tratta di riproporre la legge dell’Olimpico: è ancora la casa della Roma e la regola è che gli ospiti escano sconfitti.