«Io non credo assolutamente nella casualità, anche se in qualche situazione lo è». Sarebbe bello poter parlare solo di Champions e di Chelsea. Purtroppo, però, il discorso di Eusebio Di Francesco, alla vigilia, ha invece un passaggio obbligato: quello degli infortuni. Dopo lo choc di Karsdorp l’emergenza resta alta. Bruno Peres non è stato nemmeno convocato: lesione di primo grado alla coscia destra per il brasiliano, si spera di recuperarlo dopo la sosta per le nazionali. Per il terzino destro è il secondo k.o. muscolare in stagione, per la Roma è il tredicesimo.
Va ancora peggio per Patrik Schick, l’acquisto top dell’estate, che fin qui ha giocato solo 16 minuti contro il Verona per poi entrare nel calvario delle ricadute. Questo il report di Di Francesco: «Patrik ha sentito un piccolo fastidio nel calciare nell’ultimo allenamento. È stato sottoposto a un nuovo esame, che non ha evidenziato lesioni, ma in questo momento faremo degli allenamenti individuali per sopperire a questo suo piccolo problema. Valuteremo per la prossima gara contro la Fiorentina. Vi assicuro che sotto tutti gli altri punti di vista il giocatore sta bene».
Una precisazione non banale, perché a Roma girano voci di tutti i tipi che seminano anche il sospetto più temuto, cioè quello legato all’idoneità calcistica. Niente di tutto ciò, per fortuna, ma i tempi di recupero stanno diventando quelli di un grave strappo muscolare e non certo di un semplice affaticamento. «Noi stiamo lavorando per una soluzione – ha assicurato l’allenatore -, ma questa è anche una cosa interna di cui non possiamo parlare a tutto il mondo. Potete parlare di quello che volete, ma nella mia testa c’è una sola cosa: il Chelsea. So che ci sarà una grande cornice di pubblico e mi auguro che sarà una grande festa per la Roma. Voglio positività attorno alla squadra, al di là di chi scenderà in campo. Voglio un pubblico straordinario e vi assicuro che la mia Roma darà il massimo per ottenere questo grande risultato». La buona notizia è che Manolas e Defrel sono stati convocati e andranno almeno in panchina.
(corsera - L. Valdiserri)