
LA REPUBBLICA (M. MENSURATI) - Ieri, dopo una lunga assemblea, la Lega ha assegnato i diritti tv della Serie A all'estero per il triennio 2018-2021 al colosso americano Img, per un valore complessivo 352 milioni di euro a stagione. Il pacchetto venduto comprende i diritti di trasmissione della serie A (340), e dei diritti per il betting, cioè per la trasmissione in streaming sui siti di scommesse (12). Altri 4 milioni, invece, verranno pagati dalla Rai per la trasmissione del calcio alle comunità italiane all'estero, per un totale -con gli investimenti accessori- di 371 milioni. Restano da assegnare la Coppa Italia e la Supercopp.
Nella precedente asta, lo stesso prodotto era stato aggiudicato alla Mp&Silva per 187 milioni di euro. Ed è proprio il raffronto con quel risultato (un incremento del 100%), la vera notizia di ieri. Perché non è un segreto per nessuno che i critici del vecchio sistema di aggiudicazione hanno sempre sostenuto che la Serie A all'estero era pesantemente e volontariamente sottovalutata dalla coppia Marco Bogarelli (al tempo n. 1 dell'advisor di Lega, Infront) e Riccardo Silva (titolare della Mp&Silva).
Anche per questo il commissario Carlo Tavecchio insieme ai suoi vice e a Luigi De Siervo (il nuovo presidente di Infront) hanno deciso di cambiare radicalmente la struttura del bando internazionale, puntando su un'offerta decisamente più aperta e variegata.
De Laurentiis, unico insoddisfatto: «una cifra ridicola». La verità indiscutibile è che nessuno, alla vigilia, si aspettava un risultato del genere. Che adesso potrebbe avere conseguenze anche sul prossimo bando per i diritti domestici. L'obiettivo dichiarato resta quello di fare almeno un miliardo di euro. Ma Sky e Mediaset sono due ossi molto duri.