IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - I numeri della Roma sono strani, dicono molto, ma non tutto. Le vittorie con il Torino e il Crotone sono identiche, per risultato e punti conquistati, ma diversissime per l’andamento della gara. Contro i granata, senza strafare, la squadra giallorossa ha dato l’impressione di dominio assoluto. Forte la difesa e il centrocampo, brillante il gioco delle ripartenze. Il Torino sembrava finito prima della fine. Mercoledì doveva essere la sera del turnover, verrà ricordata come la notte sfortunata di Karsdorp, mentre di Schick, l’acquisto più importante, non abbiamo visto nulla. Una partita a metà contro i calabresi, vivi fino al novantesimo, una dimostrazione di distrazione e sfortuna in attacco. Stasera c’è il Bologna, che ha fatto vedere anche gioco brillante, ma soprattutto la Roma deve mostrare in casa una vittoria forte e convincente. Possibile che Di Francesco cerchi ancora cambi per i suoi giocatori, in vista del Chelsea, ma certamente la Roma sarà obbligata a spingere, perché le avversarie corrono e non può perdere contatto. Questa corsa a inseguimento, anche per via della partita in meno, stanca la testa, leva fiato e fa godere a metà anche le vittorie. E poi c’è la condizione ancora incerta di molti giocatori importanti, anche Defrel fortemente voluto fin da gennaio. Si può imprecare contro il numero esorbitante di infortuni? Chissà, di sicuro bisogna ragionare su quelli avvenuti dopo rientri affrettati. Lì potrebbero esserci responsabilità, ma oggi è una bella vittoria che può dare respiro.