Alla domanda se è meglio vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto, a rispondere ci pensa il mattatore, quello che ha riaperto la strada dei successi in trasferta dopo quasi 7 anni. «In questo match era più importante vincere che giocare bene – spiega Dzeko –. Dovevamo chiuderla nel primo tempo, invece abbiamo subito il loro gol e abbiamo sofferto. Però alla fine abbiamo fatto la cosa più importante: prendere i tre punti. Nei primi quindici minuti abbiamo segnato due gol, e meglio di così non potevamo iniziare. Poi però la rete presa ha dato fiducia al Qarabag, che ha iniziato a pressarci e così non siamo più riusciti a fare il nostro gioco. Anche le grandi soffrono e quando succede bisogna farlo tutti insieme. Anche questa è una qualità». In questi tempi in cui vanno di moda le vittorie sporche, anche la Roma si unisce al trend e porta a casa quei punti che – proprio come i sesterzi di Vespasiano – «non olent», cioè non puzzano affatto. Anzi, profumano di sicura qualificazione in Europa League, qualora il girone di Champions – che raccoglie anche due reginette come Chelsea e Atletico – dovesse sancire un 3° posto. Ma guai a dare tutto per scontato. Con uno Dzeko capace di interrompere un simile tabù di Champions, le notti di Londra e Madrid potrebbero riservare sorprese.
(gasport)