IL TEMPO (G. GIUBILO) - Non sono passati molti giorni da quando il calcio spagnolo ha riempito di sberle quello italiano, in occasione delle gare di qualificazione per il Mondiale, ed ecco che si ripropone un confronto carico di oscuri presagi per le squadre di club. Nella massima competizione europea, non ha tradizioni particolarmente consolidate la Roma, che ha recentemente conosciuto parentesi felici soltanto con le vittorie ai danni del Real Madrid e del Lione, prima che il Manchester United interrompesse bruscamente i sogni di gloria. Stavolta i giallorossi partono in casa, ma l’avversario è dei più scomodi, perché l’Atletico Madrid si esprime al meglio quando gioca in trasferta, affidandosi a difesa molto compatta e a contropiede pericolosi. Per la Roma, l’ostacolo maggiore è rappresentato dalla scarsa familiarità con questa competizione: lo stesso allenatore è alla sua prima esperienza in materia. Oltretutto, la squadra non può aspettarsi un concorso di pubblico molto incoraggiante. I tifosi sono avviliti da un avvio di campionato a singhiozzi e dalle scomodità di un impianto che non rappresenta certamente un incentivo a seguire dal vivo i propri beniamini, ma accusano anche il colpo di una supremazia cittadina contesa da mani laziali dopo risultati eclatanti, ultimo dei quali i quattro gol rifilati all’ambizioso Milan. Occasione di riscatto per la pattuglia che Di Francesco metterà in campo affidando il suo esordio in Europa a una formazione a sua volta povera di esperienze a questo livello, ma che può vantare un tasso tecnico di tutto rispetto. Il compito più pesante, comunque, è quello che attende la Juventus al Camp Nou, anche se i Campioni d’Italia non sono nuovi a imprese prestigiose. Neanche il Napoli ha un impegno agevole, perché lo Shakhtar Donetsk è squadra che sa mettere a frutto al meglio il fattore.