IL TEMPO (E. MENGHI) - Poteva piovere sul bagnato, invece sono arrivati i tre punti a dare ragione a Di Francesco. Si è dimostrato un abile gestore, stratega del turnover che fa felici tutti, ma soprattutto ha vinto e ha alleggerito il clima di pessimismo che si è creato tra il ko con l’Inter e il pari con l’Atletico. L’avversario di ieri non era certo equiparabile ai precedenti che hanno messo in crisi i giallorossi: «Queste partite – ha sottolineato il tecnico – vanno vinte, sono determinanti per ripartire. Potevamo fare qualche gol in più, anche per dare convinzione agli altri attaccanti come El Shaarawy e Under che lo meritavano». Dzeko di reti ne ha fatte due e ha provato a far segnare anche Schick quando è subentrato: «Edin ha giocato per la squadra e poteva segnare anche di più. Lo sfogo che ha avuto dopo la Champions era legato alla sua prestazione e ci siamo chiariti subito. Se fai 30 tiri in porta e solo 3 gol c’è sicuramente da migliorare».
Le gambe hanno retto fino al 90’ stavolta, ma la condizione fisica è da rivalutare in gare più faticose, visto che con l’Hellas Alisson è rimasto a guantoni asciutti e soprattutto il finale è stato poco diverso da un allenamento: «Dal punto di vista atletico si può solo che migliorare. Sono soddisfatto della crescita, delle linee di passaggio cercate. Ho fatto 5 cambi e ho avuto risposte positive dal turnover, perciò potrei ripeterlo a Benevento». La classifica resterà «falsata» dalla sfida con la Samp da recuperare appena possibile e al momento non è un bel vedere, dato che la Roma ha la metà dei punti dell’Inter capolista: «Guardarla ora fa un po’ male. Sono arrivati tre punti preziosi per dare nuova linfa al campionato». Non basteranno magari per spegnere definitivamente lo scetticismo con cui Di Francesco ha imparato a fare i conti: «Fa parte del lavoro e ci accompagnerà sempre ai primi risultati negativi. Cerchiamo di creare entusiasmo, queste partite servono a portare i tifosi allo stadio. Ci deve contraddistinguere la spensieratezza, così ci toglieremo grandi soddisfazioni».
Il gol di Nainggolan è la risposta migliore alle polemiche sulla posizione del belga in campo: «Parte dalla capacità di portare più uomini in zona palla. Questa partita ci ha permesso di essere più aggressivi e di fare queste giocate dove Radja è bravo, ma anche Pellegrini». Schick «non è ancora pronto a partire dall’inizio», Florenzi sì e ha giocato i primi 90 minuti dopo 325 giorni come se non si fosse mai fermato: «Ce lo teniamo stretto. Ha ritrovato le sicurezze e per noi sarà un valore aggiunto in tutti i ruoli». Un nuovo volto a Trigoria è arrivato sul fronte marketing: Andrea Fabbricini sarà il fan manager. Comincia domani, dopo 5 anni alla AlphaOmega. Intanto Pallotta, che ha lasciato lo stadio evitando i microfoni, rientra oggi a Boston: partenza alle 8 da Ciampino.