- IL TEMPO (G. GIUBILO) - L’età della ragione è un appuntamento inevitabile per tutti, anche se qualcuno l’affronta con sentimenti differenti. Anche per il capitano è giunto il tempo di ritagliarsi un momento fondamentale al termine di una carriera fatta di glorie, di trionfi e magari di qualche momento meno felice, ma pur sempre significativo. Chiusa la parentesi da campione sul campo, Totti si ritaglia la posizione che tutti auspicavano, perché il ruolo di dirigente se lo era cucito addosso e adesso ha scacciato le ombre che si addensavano sul suo futuro, accettando una seconda carriera che non avrà nulla da invidiare a quella sul prato verde. Si temeva che Francesco avesse qualche disagio ad adattarsi a un ruolo che sembrava non accettare con il sorriso. Infine, ha finalmente deciso che, anche la nuova posizione, l’avrebbe portato alla sistemazione più saggia. Nessun dubbio sul fatto che Totti potesse ritagliarsi un futuro con la maglia che ha sempre amato e onorato, ma era lui il primo a doversi sentire convinto.
L’offerta della società è stata lusinghiera, ma è gran merito del capitano averla abbracciata con la stessa voglia di fare bene che gli aveva propiziato una parentesi agonistica in grado di assicurargli un ruolo di assoluto prestigio, anche sul piano sportivo puro e semplice, soprattutto nel cuore dei tifosi della Roma. Qualcuno pensava che Totti avesse qualche perplessità sul suo futuro, dopo avere chiuso la vita a lungo dedicata a imprese sportive che forse nessun altro, almeno qui a Roma, può vantare. Anche per noi è una gioia constatare come, l’età della ragione, Francesco sia riuscito a incrociarla quando è ancora nel pieno dei suoi mezzi. E soprattutto, quando ha potuto festeggiare il suo passo d’addio all’attività, raccogliendo l’unanime consenso di tutta la folla di quell’Olimpico che per lui ha rappresentato un palcoscenico ideale.