Durante la conferenza stampa di Gonalons, ier Monchi ha 'rubato' le luci dei riflettori: «Credo che il tempo delle cessioni di calciatori importanti sia finito». Il ds si è lasciato andare anche con alcuni tifosi che assistevano agli allenamenti a bordo campo: ci vediamo al Circo Massimo», ridimensionato poi davanti ai microfoni: «Non si può paragonare una frase detta ad un tifoso con una dichiarazione ufficiale, la speranza è di essere in corsa fino alla fine». Ma sul mercato è stato netto. «Ora – ha detto Monchi – va costruita una squadra con le opzioni a disposizione. Nainggolan resterà, Manolas pure perché in difesa vogliamo prendere un altro centrale senza che nessuno parta. Io dirò in ogni circostanza quello che ritengo meglio per la Roma, a prescindere dalle critiche e dalle interpretazioni».
Nel pomeriggio di ieri, dopo le parole di Monchi, è scoppiata la grana Mario Rui. Roma e Napoli, infatti, al momento di concludere l’operazione non hanno trovato l’accordo sulle modalità di pagamento: la società giallorossa pretende infatti una cessione definitiva, quella napoletana vorrebbe il prestito oneroso con un diritto di riscatto obbligato al raggiungimento di determinate (facili) condizioni. Una formula che però non consentirebbe alla Roma di ottenere una plusvalenza. Infuriato il manager del portoghese. «Indietro non torno – le sua parole a laroma24.it – le società trovino una soluzione perché Mario Rui non andrà in ritiro». La Roma, per il momento, aspetta che il Napoli rispetti la parola data.