L’amore breve per Batistuta, terzo titolo con il Capitano

22/07/2017 alle 14:49.
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LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Il decennio del terzo scudetto della storia romanista, è caratterizzato dall’acquisto di Gabriel Omar Batistuta. Dopo due anni di Zeman, con relative battaglie al sistema, Franco Sensi decide di cambiare rotta, ingaggiando nell’estate del ’99, Fabio Capello. Il cambiamento è radicale, una mossa precisa e diretta a cambiare il vento. Così l’estate dello scudetto della Lazio (2000), con l’ex tecnico in panchina, il presidente giallorosso decide di cambiare la storia ingaggiando il centravanti della . Settanta miliardi di lire, cifra record all’epoca, un sacrifico enorme nelle settimane in cui il club veniva quotato in borsa. Il giocatore sottoscrisse un contratto a dodici miliardi a stagione, con un unico obiettivo: vincere lo scudetto.

E scudetto fu, nell’estate del 2001, al termine di un’annata da protagonisti, con la conquista del tricolore arrivata all’ultima giornata in casa contro il Parma. Sono gli anni dello splendore di , prima campione d’Italia, poi, cinque anni dopo, del mondo, con la nazionale di Lippi. Il capitano della Roma vince anche una coppa Italia e una Supercoppa italiana con in panchina, nel 2007. Anno della scarpa d’oro. È quindi sicuramente il decennio più vincente per il numero dieci, che riesce a riprendersi in fretta dopo la rottura della caviglia nel febbraio del 2006.
A quattro mesi dal Mondiale poi vinto. Sensi costruisce la Roma dello scudetto e poi ne paga le conseguenze, costretto a vendere piano piano i pezzi pregiati insieme. Nell’estate del 2004 Capello si trasferisce alla in maniera imprevedibile e le condizioni di salute del presidente peggiorano. Subentra gradualmente la figlia Rosella, in un primo momento come amministratore delegato. Il grande amore per Batistuta va ad esaurirsi in fretta, e l’attaccante viene ceduto all’ nel gennaio del 2003. Dopo Capello, nell’estate del 2004, arriva Prandelli, ma, per colpa delle gravi condizioni di salute della moglie, il tecnico è costretto a lasciare prima che inizi il campionato.
Il calvario comincia con Voeller, seguito da Delneri, infine Bruno Conti, tutti cambiati in una sola stagione, fino a trovar pace con l’arrivo di dall’Udinese (estate 2005). È anche il decennio dell’illusione Cassano, arrivato nell’estate del 2001 come un piccolo campione e andato al nel dicembre dell’arrivo di (2005) come un peso deleterio per lo spogliatoio. Insieme a , il talento barese avrebbe potuto rappresentare la Roma per molti anni, perdendosi però dietro a presunzione e un carattere ingestibile. La Roma conquista uno scudetto, una coppa Italia e due Supercoppe italiane, per dieci anni a un livello altissimo, come poche altre volte nella sua storia. È l’era di Franco Sensi e della figlia Rosella, parentesi che verrà ricordata come una delle più luminose negli almanacchi giallorossi.