Ramon Rodriguez Verdejo detto Monchi, come tale conosciuto nel mondo del calcio, è probabilmente fatalista come tutti gli spagnoli del sud, perciò le polemiche sull’appuntamento al Circo Massimo gli saranno scivolate addosso. Ci vuole tempo a capire Roma, la Roma e l’Italia, anche se parli qualche lingua e sei andaluso ma internazionale, romantico ma scientifico. Monchi non è un semplice direttore sportivo: è una star.
Monchi è un mago, Monchi ha creato il miracolo Siviglia. Sarà per questo che la trattativa per il suo ingaggio è stata seguita passo dopo passo e il suo arrivo è stato atteso come quello di un centravanti di classe. Perché Monchi non è un semplice direttore sportivo. Monchi è considerato l’uomo che scova talenti a poco prezzo e li rivende a cifre top, il suo credo è la plusvalenza e il suo sistema è stato studiato anche nelle università. Monchi non è il dirigente che sta dietro le quinte. Monchi fa la squadra, la presenta e la interpreta. Avvocato per laurea, non per mestiere, Monchi ha conosciuto la popolarità anche per essere stato il compagno di squadra accomodante di Maradona.
A 48 anni Monchi ha accettato di vivere una nuova avventura e prosegue secondo il suo credo: nessuno è insostituibile, se un giocatore parte un altro arriva e il club crescerà lo stesso, magari meglio.
(gasport)