IL FATTO QUOTIDIANO (A. MANTOVANI) - Un giudice a Torino deciderà presto se Andrea Agnelli e i dirigenti della Juventus devono rispondere di falso in bilancio per il mancato accantonamento dei fondi necessari a pagare gli eventuali risarcimenti alle parti civili di Calciopoli. Non molla di un centimetro Giuseppe Gazzoni Frascara, all'epoca presidente del Bologna Fc, retrocesso in Serie B nel 2005. Quella retrocessione, la successiva svalutazione del marchio Bfc e la necessità di vendere il club, secondo Gazzoni, furono conseguenza dei comportamenti di Antonio Giraudo e Luciano Moggi, allora amministratore delegato e direttore generale della Juve, condannati in sede sportiva e penale prima che la Cassazione dichiarasse tutto prescritto nel 2015. Come è noto si salvò la Fiorentina di Andrea e Diego Della Valle, coimputati di Giraudo e Moggi e anche loro condannati e prescritti.
Victoria2000, la società che fu di Gazzoni e controllava il Bologna, ha fatto causa a Napoli contro Giraudo, Moggi, la Juve, la Fiorentina e altri per 49 milioni euro; Gazzoni personalmente ha fatto un'altra causa a Roma per ulteriori 34,6 milioni. Con interessi e rivalutazione sono circa 113 milioni. Lo scorso autunno Victoria ha anche denunciato per falso in bilancio la Juve e la Fiorentina sulla base delle sentenze della Cassazione che indicavano i due club come responsabili civili per i fatti di dirigenti ed ex. Mancano, appunto, gli accantonamenti. Nella relazione al bilancio 2015, la Juventus ha ricordato "eventuali richieste risarcitorie nei confronti di Luciano Moggi" e che le controparti "non hanno fornito argomenti di prova tali da giustificare la responsabilità" della società, quindi "è al momento impossibile formulare una previsione circa eventuali effetti negativi". Il pm Ciro Santoriello ha sentito il responsabile finanziario della Juve, Marco Re, il quale ha riconosciuto chela Juve rischia di dover pagare ma ha detto che questa probabilità è ritenuta inferiore al 50 per cento. Su questa base il pm ha chiesto l'archiviazione: "La concreta idoneità ingannatoria dei bilanci della Juventus Spa, pur volendoli ritenere civilisticamente censurabili, è palesemente assente". L'avvocato Giovanni Sacchi Morsiani che assiste Gazzoni ha presentato l'opposizione in cui sottolinea che il bilancio della Juve omette di indicare che anche la società era stata indicata dalla Cassazione quale responsabile civile per Calciopoli, insiste sul "falso per omissione" e sottolinea che il Brescia Calcio, anch'esso danneggiato da Moggi, fin dal 2012 rinunciò all'azione civile contro la Juve. Il legale ipotizza "una transazione, per di più occultata al pubblico", tramite la compravendita di giocatori e in particolare del giovane portiere Nicola Leali passato allora dal Brescia alla Juve per la consistente cifra di 3,8 milioni di euro. E chiede al giudice di acquisire la documentazione. Dell'opposizione si discuterà in udienza. "Non abbiamo ancora gli atti", risponde l'avvocato Luigi Chiappero, legale della Juve.
Lo stesso schema a Firenze per la Fiorentina. Qui una consulenza tecnica definisce "discutibile" la relazione al bilancio viola del 2015, in cui si afferma che "non sussistano i presupposti per una propria responsabilità" dal momento che "la società ha sostenuto in ogni grado di giudizio la legittimità del comportamento proprio e dei propri esponenti". Per il consulente Paolo Rivella è un'affermazione "gracile sul piano logico, che diventa inveritiera alla luce della sentenza di Cassazione". L'esperto "ritiene che la società avrebbe dovuto far stimare ai suoi legali il realistico importo da essi previsto come esito dei processi civili in corso". "Una richiesta pretestuosa - sostiene l'avvocato della Fiorentina, Nino D'Avirro - perché il processo è ancora in corso". Il pm ha chiesto l'archiviazione, ma anche qui Victoria si opporrà.