Oggi Luciano Spalletti racconterà le sue ultime verità giallorosse (sempre che la Roma non lo blocchi, ieri a Trigoria ci stavano pensando su per evitare ulteriori polemiche), per poi prendere definitivamente la strada di Milano, sponda Inter. Intanto, però, ieri sera qualcosa ha anticipato, parlando a «La Partita Perfetta», su Sportitalia: «Ero tornato a Roma per finire il mio lavoro, cosa che è stata fatta, la conclusione è questa. La Roma era in un brutto momento, ho ricreato i presupposti. Non abbiamo vinto, ma a chi interpreta come una sconfitta questo secondo posto dico che abbiamo lavorato tantissimo per raggiungere questa sconfitta. Certo, vista la festa di ieri per Totti mi immagino cosa sarebbe stato vincere lo scudetto».
Già, anche se poi domenica, contro il Genoa, Luciano Spalletti ha vissuto una giornata per alcuni versi surreale, con i fischi che i tifosi della Roma gli hanno tributato sonoramente a più riprese. «I tifosi mi hanno presentato il conto, è da un anno e mezzo che tutti mi ricordano quello che ho fatto – continua Spalletti –. Ma io sono l’allenatore e devo fare delle scelte. Certe parole, però, le ho usate per stimolare la squadra».
Ora la sfida di Spalletti sarà fare reparto con l’Inter. «Il suo è un profilo molto serio, ma vediamo» ha abbozzato ieri sera Walter Sabatini lasciando la sede nerazzurra. Tutto apparecchiato da giorni con un biennale da 4 milioni a stagione con opzione per il terzo anno. A Milano andranno anche il vice Domenichini, l’assistente tecnico Baldini e il video analyst Beccaccioli. Da definire il preparatore atletico, mentre quello dei portieri rimarrà Bonaiuti, con cui Spalletti ha già lavorato ai tempi di Udine. Da capire quando arriverà l’annuncio.
(gasport)