E l'iter amministrativo di Tor di Valle rischia ora di ripartire da zero

04/05/2017 alle 15:47.
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Dice Virginia Raggi e lo conferma l'assessore all'Urbanistica, Luca Montuori: «La deadline per lo stadio è fissata per il 30 giugno». Ma la data del Comune non coincide con quella della Conferenza. Con queste fasi: a metà maggio l'approvazione di una memoria di giunta con i nuovi connotati del progetto «dimezzato», il 30 giugno la delibera pronta per la variante al Piano regolatore. L'iter dal Campidoglio, però, non coincide con quello della nuova Conferenza dei servizi che, chiudendo il tavolo con esito negativo lo scorso 5 aprile, ha fissato per il 15 giugno la sua nuova deadline.

Che succede? Anche il nuovo iter è in bilico, rischia di ricominciare daccapo un'altra volta. I problemi stanno nella variante della discordia e nell'opportunità che offre la nuova legge sugli stadi contenuta nella manovrina uscita a fine aprile. Alcuni consiglieri di maggioranza non hanno arretrato dalle posizioni «no variante» dell'ex assessore Paolo Berdini. Cioè: sì all'opera ma entro i 35o mila metri cubi di cemento del Prg. Dopo il «dimezzamento» seguito all'accordo politico tra Raggi e i proponenti, però, la cubatura complessiva del progetto è scesa «solo» a 598 mila metri cubi. Ergo servirebbe una variante di 25o mila metri cubi che molti grillini non sono disposti a votare in Aula.

(corsera)