LAROMA24.IT - L'ultimo turno di campionato consegna alla Roma l'opportunità di allungare sul Napoli per il secondo posto. Il pari di Reggio Emilia tra il Sassuolo e la formazione di Sarri potrebbe consentire ai giallorossi di allungare a +4 in caso di successo questa sera sul campo di un Pescara ad un passo dalla matematica retrocessione. Intanto proseguono le voci di mercato sul futuro di Spalletti, ora accostato all'Inter.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL TEMPO (G. GIUBILO)
Contro Zeman, vecchia conoscenza ma forse non più vecchio amico, la Roma cerca di non rendere ancora più pesante il distacco della Juventus, che allo Stadium, non regala nulla e porta il vantaggio a undici punti. Di fondamentale importanza anche il match dell'ora di pranzo, dove Di Francesco, da buon ex, toglie al Napoli due punti, facendo un bel regalo alla sua Roma. Non si potevano aspettare sorprese da parte della capolista, ma almeno la squadra di Spalletti può giocarsi a Pescara ancora una chance per rimanere in scia, sia pure a una distanza che rimane proibitiva.
LA REPUBBLICA (M. CROSETTI)
Si è segnato tantissimo: 43 gol (9 al Franchi, 8 all’Olimpico, 5 a Bergamo) e ancora manca Pescara-Roma, a occhio non una sfida da 0-0 se i giallorossi vogliono allungare sul Napoli bloccato dal Sassuolo e non farsi staccare in maniera imbarazzante dalla Juve. A cinque turni dalla fine sembra comunque tutto deciso, anche il secondo posto della Roma. Chi vuole lo scudetto non può perdere punti come quelli lasciati dal Napoli a Reggio Emilia (8 pareggi, troppi) e dalla stessa Roma in altre occasioni: la vera differenza rispetto alla Juve sta qui, non solo nella qualità media dei giocatori.
CORRIERE DELLA SERA (D. DALLERA)
Stefano Pioli è da Inter, si o no? Si pub dibattere. Andiamo oltre: in giro c’è di meglio? Conte avrebbe fatto la differenza, ma rimarrà al Chelsea. Restano Simeone, gettonatissimo, ma non sarà facile, anche per il milionario Zhang, strapparlo all'Atletico Madrid. Per ovvi motivi. Poi Spalletti, bravo, bravissimo, ma di difficile gestione. Quindi, qualora non arrivassero Simeone o Spalletti (in seconda battuta), meglio, molto meglio, tenersi Pioli (basta esperimenti alla De Boer).
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
Il commissariamento, ampiamente previsto, della Lega di Serie A rappresenta una grande opportunità. Dopo anni caratterizzati da spaccature, mancate decisioni, e da visioni miopi e limitate solo a interessi di quartiere, il presidente della Federcalcio, giustamente nominato commissario, potrà finalmente ridefinire ruolo e assetto della Lega. Il compito è delicato ma stimolante. Tavecchio, mettendo mano allo statuto e disegnando una nuova governance, può porre le giuste basi affinchè la Serie A abbia un nuovo percorso, alla stregua delle altre nazioni, nostre concorrenti. Del resto, il basso livello in cui è sceso il campionato, attività sportiva più popolare e ricca del nostro Paese, è davanti agli occhi di tutti. Se la Juventus rappresenta un'eccellenza economica e sportiva, se Roma e Napoli provano ad accorciare le distanze con i bianconeri e se Lazio e Atalanta sono ottime realtà, tutto il resto appare assai modesto. I record di punti e di gol che contraddistinguono questa stagione sono completamente fuorvianti e drogati dallo scarso livello generale. Una Lega di Serie A ben organizzata, che sappia generare e quindi ridistribuire in maniera equilibrata le risorse, contribuirà inevitabilmente a un campionato migliore e competitivo tecnicamente. Che a Tavecchio occorrano tre, sei o più mesi poco importa: fondamentale sarà il raggiungimento del risultato finale. L'utilizzo della tecnologia, l'ormai famosissima Var, a sostegno degli arbitri già dalla prima giornata del prossimo campionato, è stato il primo passo. Riguarda la sfera tecnica, ma è già un ottimo punto di partenza. Se ci saranno meno errori e polemiche lo scopriremo solo vivendo.