IL PUNTO DEL LUNEDI: Garlando: "La matematica tiene ancora in corsa la Roma" - Caputi: "In arrivo un derby indimenticabile"

03/04/2017 alle 16:12.
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LAROMA24.IT - La Roma guadagna un punto sulla e due sul e si proietta verso un derby più che mai decisivo. L'ultimo turno di campionato riporta i giallorossi a -6 dalla vetta mentre domani i giallorossi tenteranno il tutto per tutto per rimontare la Lazio e conquistare l'accesso alla finale di Coppa Italia.

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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

La notte del San Paolo non ha tradito le attese a cominciare dai fischi per il traditore Higuain. La , micidiale al primo assalto e poi capace di soffrire, è stata spesso, anzi troppo, in difficoltà. Allegri le ha provate tutte modificando più volte la squadra durante la gara con scarsi risultati. Il , stordito dallo svantaggio, ha reagito con forza e temperamento, mostrando tutto il meglio del suo repertorio: pressing e rapidità nei passaggi e nei movimenti. Il risultato finale, che va molto stretto alla squadra di Sarri, tiene ancora aperto il campionato per le prime tre posizioni. La Roma, spettatrice, è quella che ci ha guadagnato di più, prendendo due punti ad entrambe le avversarie, ma la è sei punti davanti

Diciamoci la verità: per Roma e Lazio le gare di campionato con ed Empoli sono state quasi da intralcio. Inutili le osservazioni e i commenti sulle prestazioni, oltretutto vincenti. Il derby di ritorno della semifinale di Coppa Italia, è un chiodo fisso da giorni, se non da settimane. Praticamente dal fischio finale del match d’andata. Sarà un derby dalle emozioni forti e cuori d’acciaio, in campo e sulle tribune. Rispetto all’andata il fattore nuovo è rappresentato dai tifosi. Finalmente riempiranno entrambe le curve liberate dalle barriere, così che il derby di Roma tornerà a vivere e palpitare come può e deve essere. La tensione, tipica della grande attesa è nell’aria, si respira in ogni angolo della città. I tifosi giallorossi sognano l’impresa, consapevoli dell’enorme difficoltà. Quelli biancocelesti pregustano la qualificazione, temendo il clamoroso ribaltone. Domani si parte da sole due certezze: la forza delle due squadre e il risultato dei primi 90 minuti. e Inzaghi, e Immobile, e tutti coloro che scenderanno in campo, saranno protagonisti di un derby indimenticabile che, indipendentemente da chi avrà la meglio, farà la storia.



GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)

Il campionato respira ancora. La non l’ha ammazzato. In vantaggio con Khedira si è fatta raggiungere da Hamsik. La Roma, seconda a 6 punti, con la prospettiva dello scontro diretto in casa, ha il diritto di sentirsi in corsa, se non altro per ragioni aritmetiche. Il , come gli succede spesso nelle grandi occasioni, è entrato in partita con piede malfermo, ma poi ha giocato di più e meglio, forte delle sue conoscenze. La , con Lemina per Cuadrado, con gli esterni più offensivi in panca, accanto al convalescente Dybala, ha giocato per gestire. Dopo l’10, la gestione è diventata un muro. L’ampio vantaggio in classifica, la Coppa Italia e il all’orizzonte consigliavano risparmio energetico e prudenza tattica. Si dirà: le grandi fanno così. Sicuri? Sicuri che la rinuncia a tanti giocatori di qualità non sia stato un messaggio negativo, sbagliato, a una squadra educata in questi mesi al nuovo coraggio tattico con il delle 5 stelle? Sicuri che l’asfissia tattica, con due linee chiuse davanti a Buffon, sia la carta giusta da giocare contro i fenomeni del che s’infilano in pertugi minimi anche meglio di Hamsik? Il non aveva più Higuain, il avrà ancora Suarez, Neymar, ... La sensazione è che Allegri abbia sprecato una buona occasione al San Paolo per rafforzare l’autostima della squadra e per trasmettere quel coraggio tattico che serve sempre in .



LEGGO (R. BUFFONI)

Il pareggio del San Paolo posiziona la Roma a -6 dai bianconeri e a +4 sul terzo: aritmeticamente forse il massimo che poteva sperare alla vigilia. Resta la sensazione che nemmeno un’invasione di cavallette a Vinovo potrebbe mettere a repentaglio l’ennesimo trionfo della , uscita tutto sommato indenne dalla trappola-. Lasciata accesa la fiammella del sogno scudetto, la Roma prova a ravvivare quello coppa Italia. I giallorossi domani proveranno a rimontare lo 0-2 a favore della Lazio. È un’impresa molto difficile sia per la forza della squadra biancoceleste (che ora vede il terzo posto del a 4 punti e domenica sera aspetta all’Olimpico la squadra di Sarri) sia perché il fattore campo in un derby è relativo. La novità vera sarà il ritorno, dopo l’abbattimento delle barriere, degli ultrà in . Roma-Lazio tornerà a scaldarsi e a colorarsi come ai bei tempi. Questo, in attesa del verdetto del campo, è già un successo.



LA REPUBBLICA (G. MURA)

Qualcosa si muove,sempre in zona Europa. La Lazio, brava ma anche un po’ fortunata col , recupera due punti sul , che sarà domenica sera all’Olimpico, nelle gambe la semifinale di Coppa Italia. Le prime quattro del campionato si giocano l’ingresso in finale. Le scelte di Sarri, Allegri, Inzaghi e vanno viste anche in questa prospettiva. La Roma esalta , ma passa un sabato tranquillo grazie a uno svarione arbitrale. Non scoppia di salute e uno 0-2 non è facile da rimontare, anche se in un derby può succedere di tutto. Si va verso una finale Lazio-.



IL TEMPO (G. GIUBILO)

Piace a Roma e Lazio il pareggio del San Paolo che toglie due punti alla , ma allo stesso . E dunque l'alta classifica registra movimenti poco significativi consentendo alle romane di guadagnarsi una migliore posizione alle spalle della . Discorso che ha maggior valore per la Roma per la quale e risultata preziosa la vittoria sull'Empoli. Anche se i sei punti attuali di vantaggio della capolista sulla Roma rimangono una dimensione di assoluto rilievo. Una partita di notevole qualità, quella  di nella quale il pareggio può lasciare sostanzialmente soddisfatte entrambe le protagoniste. Partita all'insegna di sufficiente parità di valori e risultato ineccepibile. Confortati dalle due disinvolte vittorie di sabato. Romanisti e laziali hanno potuto concentrare i loro pensieri sulla sfida di martedì in Coppa Italia che propone alla Roma un difficile tentativo di rimonta. Cosi hanno potuto seguire da spettatori distaccati la sfida serale del San Paolo in cui Higuain ha assorbito i fischi assordanti del suo vecchio tifo con grande disinvoltura. Ma se facevano affidamento sul , li ha subito gelati il bel gol di Khedira. E tutti sanno quanto sia difficile inseguire nel punteggio la migliore difesa del campionato.



IL FATTO QUOTIDIANO (O. BEHA)

E' già stata celebrata l'Atalanta e il suo allenatore, ma poco si parla di chi sta facendo addirittura meglio. La Lazio sì, nata nel '900 come poderosa polisportiva che s'è fatta fregare nome e brand una generazione dopo dalla Roma ma resta storicamente un portento, per quei tempi, aquila, colori e motivazioni comprese. Le polemiche degli ultimi anni, i saluti fascisti, la "sòla" (truffa) del debito spalmato per i prossimi 150 anni che dovrebbe far ragionare chi rateizza in Equitalia, le manie pericolose di Lotito oggi meno mi impipano. Di recente uno splendido campionato con Pioli che dà la , uno intermedio, di risulta, infortuni e buoni acquisti (Milinkovic-Savic, perso dal Rogg di Firenze perché ognuno deve fare il suomestiere, se ne ha uno) la suggestione del "loco Bielsa" e poi un pezzo di cronaca storica come Simone Inzaghi, Inzaghino, l'unico laziale a far quaterna in e che io ricordi, l'unico mister che dagli Allievi è arrivato a salire quarto in serie A. Come ha fatto? E riuscito nelle due imprese decisive, oltre a essere bravo, serio, meticoloso nei dettagli, quadrato di suo nella vita privata: saper parlare ai giocatori, che sono ottimi ma non una rosa inarrivabile anche se come diceva Sacchi "il culo può aiutare"; e saper prendere Lotito per il verso giusto, fermezza e arrendevolezza, facendogli credere che alla fine ha sempre ragione lui, soprattutto in latino. Come ha dimostrato con il la Lazio ci prova sempre, avvedutamente, secondo la regola che per batterla devi essere e d imostrarti più forte. O più fortunata, che come ognun sa è una grossa caratteristica tattica... E Lotito resta sparagnino. Poi la fiaba può finire diversamente, ma i gestori d'aquilotti avranno fatto il possibile.